Le sale del Palazzo Vice Regio [di Maria Antonietta Mongiu]
L’Unione Sarda 22/03/2017. La città in pillole. Sabato e Domenica la “Casa dei Sardi” aprirà alla comunità. Le tribù Lakota combattono contro la costruzione di un oleodotto di 2.000 Km che costa quasi 4 miliardi di dollari! Violerà il suolo di quelle antiche popolazioni che un ancestrale patto vuole inviolabile. Nessuno lo può oltraggiare perchè un loro detto dice che l’hanno avuto in eredità dai discendenti e non il contrario. Ecco perché l’espressione genius loci non è solo della cultura greco-romana. L’eroismo dei Lakota, espropriati per secoli di senso, è la prova che solo classi dirigenti dalla debolissima identità consentono al profitto di pochi di prevalere sul bene comune. L’età di chi protesta, anziani e giovani, e le pratiche pacifiche fanno sperare. La presa di coscienza è infatti processo lungo e non violento. Si manifesta con azioni positive, colte ed intergenerazionali, che solo gli sciocchi definiscono “testimonianza” e che agiscono politica più della “politica politicante”. Come un fiume carsico infatti quando non te l’aspetti vince persino nei tribunali. Come leggere altrimenti la vicenda dell’Anfiteatro o l’ultima sentenza su Tuvixeddu? A prova che ogni profanazione anticostituzionale è bandita. E anche in Sardegna e a Cagliari il vero padrone è un antico e potente “genius loci”, quello che si vuole eradicare. Un luogo simbolico lo riassume. E’ l’aula del Viceregio, dal 1948 a lungo sede del Consiglio regionale. Non solo perché nel 1892 Domenico Bruschi l’affrescò con episodi della storia, luoghi e personaggi illustri della Sardegna ma perché i padri dello Statuto vi costruirono l’Autonomia. Sabato e domenica quella “Casa dei Sardi“, sarà aperta alla comunità. Abitiamola in tanti per riabitare l’Autonomia regionale, oggi negletta.
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