A proposito di acqua, bene pubblico che deve unire. Necessita maggiore collaborazione tra Enas e Abbanoa [di Sergio Vacca]

Dorgali

Da oltre 15 anni ENAS controlla costantemente ed in modalità  automatica la qualità delle acque di 18 laghi artificiali del Sistema Idrico Multisettoriale Regionale, con prevalente o comunque significativo utilizzo potabile. Lo fa attraverso apparati di misura, montati su piattaforme ubicate in punti qualitativamente strategici, che registrano, più volte nel corso della giornata e forniscono  in tempo reale, trasferendoli alla centrale di controllo del Servizio Qualità Acque, parametri significativi dell’intera  colonna d’acqua (pH, conducibilità, ossigeno disciolto, clorofilla “a”) necessari al processo di potabilizzazione.

Questo monitoraggio pluriquotidiano è inserito in un sistema di controlli a periodicità bimensile ed è stato realizzato allo scopo di registrare in tempo reale variazioni di un numero limitato di parametri, tuttavia indicatori dello stato trofico dei laghi, il cui monitoraggio è di fondamentale importanza dalla primavera all’autunno in cui si determina la stratificazione termica e quindi possono aversi strati di differenti qualità.

In questo modo possono essere indicati al sistema potabile di Abbanoa gli strati idrici meno compromessi qualitativamente. Questo presuppone, ovviamente, un contatto costante tra i due enti gestori delle risorse idriche con un protocollo di trasferimento di informazioni che possano:

  1. laddove sia possibile il prelievo alle diverse profondità, individuare lo strato qualitativamente ottimale in quel momento, e quindi effettuare i prelievi a quella data profondità;
  1. laddove la presa per il potabile sia fissa, inviare all’ente gestore del sistema potabile le informazioni necessarie perché possa modificare convenientemente l’assetto dell’impianto (maggiori o minori quantità di chemicals, utilizzo di tutte le sezioni dell’impianto  o bypass di alcune di esse, eccetera).

La diga di Pedra e Othoni, nel territorio di Dorgali,  ad esempio, dispone di una delle piattaforme in parola. Dati i quantitativi limitati (150 litri/secondo?) di prelievo idrico per il potabile,  nella diga potrà essere convenientemente realizzata una piattaforma per il prelievo a quote variabili dallo strato qualitativamente ottimale. I vantaggi saranno certamente rappresentati da una migliore qualità dell’acqua da avviare alla potabilizzazione, di un risparmio nei chemicals e nei costi energetici in impianto, ma soprattutto in un miglior servizio al consumatore.

O ancora pesso l’impianto di pompaggio di Simbirizzi, dipendenza dell’omonimo lago, è tuttora presente un impianto pilota di defosfatazione, che fu realizzato nella seconda metà degli anni ’90 del secolo scorso, per studiare i processi ottimali per la realizzazione dell’impianto III stadio del depuratore di Is Arenas.

Finito il suo compito l’impianto è stato utilizzato solo in modo episodico e ora risulta abbandonato, ma le diverse parti appaiono ancora in buone condizioni. L’impianto è modulare ed è dotato di sezioni adatte  a simulare anche processi di potabilizzazione.

Va da se che è necessario un più stretto rapporto di collaborazione tra ENAS ed Abbanoa, e, di più nella fattispecie esemplificata in questo contributo,  se ne suggerisce l’utilizzazione sia in termini di studio di processi avanzati di potabilizzazione e depurazione, sia in funzione di training per il personale addetto agli impianti di potabilizzazione/depurazione.

E’ una pratica difficile da realizzare? Certamente no. Basta volerlo.

 

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