La confusione regna sovrana sotto il cielo del Regno di Sardegna [di Francesco Sechi e Luca Guala]
Giornata impegnativa qui nel nostrostudio. In campo tanti progetti: in una stanza si lavora a ritmo serrato per valutare gli impatti trasportistici di un nuovo insediamento urbanistico a Malta (uffici, residenze, servizi), due colleghi hanno appena concluso un modello di traffico di una città della Sardegna, altri hanno chiuso l’analisi economica preliminare per la trasformazione di un’infrastruttura ferroviaria sarda, realizzata 35 anni fa e MAI utilizzata (!), in un sistema di trasporto innovativo integrato con uno nuovo parco urbano. Nel frattempo chiama il COCIV, il consorzio di imprese che sta realizzando il terzo valico (il tunnel dell’Alta Velocità ferroviaria che collegherà la Liguria con il Piemonte), per un aggiornamento urgente del Piano del Traffico dei mezzi di cantiere, da presentare nella prossima conferenza dei servizi in Regione Piemonte; dalla Russia ci invitano a partecipare ad un workshop di 3 giorni per il rilancio del Masterplan della città di Perm. In un’altra stanza, altri colleghi stanno definendo contenuti e presentazione della fase preliminare di un PUMS da discutere con gli amministratori alla fine di questa settimana. Non c’è molto respiro, ma siamo riusciti comunque a ritagliarci uno spazio per discutere, con altri colleghi, sui contenuti di un seminario di pianificazione integrata territorio-trasporti, a conclusione di una giornata molto dura segnata anche dai clacson incessanti delle auto bloccate nel traffico per una manifestazione che credevamo fosse contro il G7 ma in realtà era contro l’assessorato alla sanità della Regione Sardegna. Già, il G7 dei trasporti, dimenticavamo, sono state tante le telefonate ricevute da amici e colleghi che ci chiedevano se stavamo andando o eravamo andati all’incontro organizzato nell’ambito della 3 giorni del G7 trasporti, e focalizzato sulla presentazione di progetti innovativi nel campo dei trasporti. No, abbiamo risposto a tutti, non ci interessa. Poco ci interessa tutto quello che ruota attorno a questo G7 dei trasporti nel quale fioccheranno le lacrime degli isolani isolati, abbandonati da tutti, che vedono la condizione insulare talmente deprimente da auspicare, pur di avere un’accessibilità dal nord-Italia, che il buon dio trasferisca la Sardegna in mezzo alla Padania. Non ci interessa il G7 dei trasporti vetrina di richieste e non di spiegazioni ai cittadini sul perché per non si è in grado di redigere un Piano Regionale dei Trasporti, sul perché le competenze su sistemi di trasporto concorrenti, il trasporto pubblico e le strade, sono affidate ad assessorati differenti, che non collaborano: Assessorato dei Trasporti il primo, quello dei Lavori Pubblici il secondo, mentre la mobilità elettrica è assegnata all’Assessorato all’industria che piuttosto che occuparsi di quanto è di sua competenza, l’industria notoriamente è allo sbando, si occupa di qualsiasi altro argomento gli capiti a tiro. Ha appena sbandierato i 15 milioni di investimenti sulla mobilità elettrica, vista come prodotto industriale e quindi non di competenza dell’Assessorato dei trasporti (sic!). Quest’ultimo, a sua volta, affida la pianificazione alle aziende di trasporto, andando contro una propria legge, stanzia milioni per progettazione e realizzazione di infrastrutture urbane su ferro senza un piano del trasporto pubblico che integri questi nuovi servizi con quelli esistenti su gomma, definendone l’ammontare dei costi di esercizio e i relativi costi a carico della collettività e dove il prossimo biennio, probabilmente il più complesso mai vissuto prima, viene affrontato con il cambio di assessore. E il nuovo assessore, possibilmente novello sulla materia, dovrà giocare nei prossimi due anni due partite fondamentali per il sistema dei trasporti isolano: il rinnovo della continuità aerea in uno scenario di piena crisi di Alitalia e, soprattutto, le gare per l’affidamento dei servizi di Trasporto Pubblico Locale per le quali l’Europa ci aveva concesso 10 anni di tempo per metterci in regola a partire dal 2009 e, ovviamente, a 2 anni dalla scadenza siamo in pieno alto mare. Fortunatamente arrivano rassicuranti le previsioni di una testata giornalistica secondo la quale il nuovo assessore sarà scelto sulla base delle disposizioni di colui che ne ha la titolarità e la precedenza di scegliere, perché gli spetta, il quale nuovo assessore, presuppone il giornalista, probabilmente verrà scelto sulla base dell’appartenenza territoriale a quel luogo che è stato “scippato” di quella cosa che si chiama Autorità Portuale che è stata data ad un altro territorio e che sarà presieduta da colui che lascia il posto allo scippato a conclusione di un iter iniziato due anni fa con un ricorso vinto contro colui che gli farà poi, a sua volta, ricorso. Che confusione……. E intanto che si decide, la compagnia di trasporto Hapag-Lloyd, pare abbia deciso di levare le tende dal porto di Cagliari. Meglio decisamene stare in studio a lavorare che pensare al G7 che tra balli e costumi sardi e piagnistei vari si sta svolgendo, del tutto casualmente, a Cagliari, regno di Sardegna. |