Ritratti [di Franco Masala]
Nell’epoca della riproducibilità tecnica l’attenzione degli artisti verso il volto umano è completamente mutata. Da oltre un secolo e mezzo l’avvento della fotografia ha reso inutile il perfezionismo calligrafico di molti ritrattisti per cedere ad una maggiore libertà di espressione e di colore. Si è passati dalla “sindrome dei coniugi Arnolfini” del grande fiammingo Jan van Eyck all’esito finale della pluricolorata Marilyn Monroe di Andy Warhol che svela ampiamente le possibilità di manipolazione di un artista d’oggi. Midnightoclock, pittore e architetto di origine lombarda, attivo a Cagliari da anni, segue apparentemente la prassi, tipicamente novecentesca, della riproduzione della sola testa del personaggio prescelto ma, lungi dal perseguire intenti realistici, vede, interpreta, colora il volto fino a renderlo autonomo dal viso originale. Partendo da figure catturate nel web, le fa proprie per renderle nuovamente vive. E può ricorrere alla deformazione di alcuni tratti, può utilizzare il color seppia, può registrare uno sguardo perso nel vuoto; ma non giunge mai ad una semplice e banale riproduzione del viso. I richiami ai grandi del secondo Novecento, Francis Bacon e Lucien Freud per primi, maestri nello scandaglio dell’animo umano, sono lì. L’efficace allestimento della mostra in uno spazio piccolo ma suggestivo – Spazio Invisibile, Cagliari, Via Barcellona 75 (dal 4 gennaio al 25 gennaio 2014) – accentua la mutua corrispondenza tra i ritratti ma, contemporaneamente, li isola uno per uno, quasi non comunicassero tra loro. Un po’ come succede nella società mediatica di oggi dove, a fronte di centinaia e anche migliaia di amicizie virtuali, spesso si è soli con se stessi e privi di conforto. Come scrivono i curatori della mostra, Carla Deplano e Efisio Carbone, sono maschere, quasi “Attori di una ordinaria quotidianità e autoritratti privi di autocommiserazione sottoposti ad un’autoanalisi impietosa [che] trasudano disagio fisico e psicologico e una condizione di profonda solitudine.” |