Con il popolo catalano, per il diritto all’autodeterminazione [di Stefano Puddu Crespellani e altri]

catalogna

Il popolo catalano e le istituzioni che lo rappresentano stanno vivendo in queste settimane il momento più importante della loro storia recente. La richiesta di autogoverno, sostenuta dalla società in modo pacifico e democratico, si traduce in una proposta semplice e chiara: sentiamo le voci di tutti i cittadini, facciamo un referendum inequivoco, che consenta ai catalani di decidere sul proprio futuro.

Il governo del Regno di Spagna ha chiuso tutte le porte a questa possibilità, trincerandosi dietro il dettato della legge. Questa chiusura categorica, e l’assenza di qualunque proposta alternativa per dare uno sbocco al conflitto, ha avuto come unico risultato quello di rafforzare l’anelito alla libertà del popolo catalano. Per questa strada, si è giunti al punto più alto del conflitto istituzionale, che vede contrapposte due legalità: una che emana dalla legge e dai poteri costituiti e una che emana dalla sovranità del popolo e dai poteri costituenti.

Il Parlamento catalano ha approvato due leggi che la legge spagnola considera illegali. L’ha fatto per difendere un diritto inalienabile di qualunque popolo: quello di decidere il proprio futuro. Stiamo assistendo allo scontro finale tra un uso della legge per reprimere e zittire, e un altro per permettere di esprimersi e determinare le proprie sorti. Sarà una lotta il cui esito verrà deciso dal popolo, e non dai governi, dai loro tribunali e dalle loro polizie.

Come sardi, guardiamo alle vicende della Catalogna con ammirazione e rispetto; di più: ci sentiamo coinvolti nella loro lotta, perché sappiamo che, prima o poi, sarà anche la nostra. E sappiamo che il loro cammino apre una strada che anche il nostro popolo vuole percorrere, quando sentirà di avere le forze per affrontarne tutte le difficoltà. Perché gli Stati, e le forze del mercato che li dominano, faranno tutto il possibile per impedirlo. A loro e a noi.

Useranno la legalità come un’arma per ostacolare perfino l’idea che un popolo possa essere sovrano nelle sue decisioni, o che ci sia qualcosa su cui possa decidere senza sottostare al volere di poteri più alti. E dopo la legalità, faranno uso della violenza, di cui detengono il monopolio. Lo faranno in nome della libertà e della democrazia, senza alcun pudore, e molti forse cadranno nell’inganno.

Per questo noi oggi vogliamo mandare al popolo catalano e alle sue istituzioni un messaggio di affetto, di appoggio, di solidarietà e di riconoscimento: noi capiamo i motivi per cui avete scelto di disubbidire al Regno di Spagna, per ascoltare la vostra comunità e per difendere il suo diritto inalienabile a scegliere, se lo vorranno, il progetto di una Repubblica catalana.

Noi ammiriamo la determinazione e la serenità con cui state portando avanti questa lotta impari, e tifiamo per voi, per il popolo libero. Da voi vogliamo imparare questa capacità di raggiungere accordi tra diversi, questo straordinario spirito di organizzazione, e soprattutto il modo in cui siete stati capaci di coinvolgere persone di ogni età, di ogni condizione, in tutti i paesi e città, in qualunque contesto professionale, culturale, sportivo, economico, educativo.

Avete messo al centro del vostro progetto la diversità e la capacità di accoglienza, che sono diventate il vostro senso di autostima: centrato nella comunità e non nell’individuo. Sappiamo che questo è il cammino giusto da seguire. Se per il successo del vostro percorso può essere utile il riconoscimento e la stima del popolo sardo,  ecco che le nostre firme, sia di persone che di organizzazioni culturali, civiche e politiche, sono qui per testimoniare che non siete soli.

Da questa sponda del Mediterraneo, vi seguiamo con interesse e con passione, e faremo tutto il possibile per non lasciarvi soli nella difficoltà; e alla fine del procés, gioiremo con voi se il vostro viaggio arriva a buon porto.

Visca Catalunya i el poble català, lliures!

*Manifesto aperto a ogni tipo di adesioni.  Le prime sono riportate di seguito

Marta Onnis Deidda, Davide Corriga Sanna, Pier Franco Devias, Anthony Muroni, Giagu Ledda, Omar Onnis, Alessandro Mongili, Giuseppe Mariano Delogu, Giacomo Meloni, Nicolò Migheli, Roberto Mirasola, Rossella Fadda, Massimo Dadea, Marco Meloni, Ivo Murgia, Cristiano Sabino, Fabio Usala, Michele Atzori.

 

Lascia un commento