Cagliari, dopotutto… in Sardegna Soprattutto [di Carlo A. Borghi]
Il rosso e il blu contro il bianco e il nero. Torino Regia contro Cagliari Viceregia, al Sant’Elia il peggior posto d’Italia dove giocare al calcio. Uno stadio catorcio, dove possono sedere solo 5000 tifosi. L’orda nordica dei sassaresi juventini non può calare al sud per tifare la Vecchia Signora. A Torino festeggiano il primo posto in classifica e l’annullamento della giunta regionale presieduta da Cota leghista. A Cagliari non ci sono motivi per fare festa. Si attende l’estinzione naturale dell’attuale giunta Cappellacci, sempreché la Milurgia non metta i bastoni tra le ruote e le urne. Sarebbe stato meglio giocare la partita scendendo in campo sull’arena dell’Anfiteatro Romano, tra resti di legnaie e cespugli infestanti che mettono a soqquadro gli spalti dell’antico emiciclo. A Tuvixeddu Tuvix e Tuvu se la ridono, aspettando Godot e ascoltando la radiocronaca della partita. Al Teatro Lirico battono cassa e grancassa. Il porto di città si fregia della presenza lunatica di Luna Rossa, regina dei regatanti d’alto profilo. Palla lunga e pedalare in cerca della porta aperta da sfondare. La corazzata torinese è alle prese con la pilotina cagliaritana. Risultato finale: Cellino Semolerie 1 – Agnelli Carrozzerie 4. E’ solo un finale di partita, tra tante. Il pallone è una sfera ma non di cristallo. Caborg |
Mi sa che la scrittrice “Milurgia” sapendo di “culurgiones” più del prof. F. Pigliaru , “like” molto, “like” meglio !