Il Diritto allo studio e lo Spopolamento [di Licanìas Festival]

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Era l’11 novembre del 2014, e così si concludeva un ordine del giorno del consiglio comunale di Neoneli: “Il costo dell’abbonamento per raggiungere Oristano è tale che oggi può scoraggiare una famiglia dal mandare un figlio a scuola, o di mandare il secondo figlio se già uno studia in città. Si tratta di una ingiustizia enorme, di una discriminazione inaccettabile. Nel silenzio, col passare del tempo, peggiorano tutte queste condizioni e vengono meno i diritti. Chiediamo di rompere il silenzio, e che le istituzioni si rifacciano carico di un aggiornamento di questi princìpi fondamentali, ancora sanciti dalla nostra Costituzione e fondativi della Autonomia della Sardegna“.

Da allora qualcosa è successo: ne parlano il Presidente della Regione, qualche consigliere regionale sollecita una misura, l’ex assessore ai trasporti ha fatto i calcoli del costo annuo (10 milioni), per garantire il trasporto gratis per gli studenti pendolari.

Neoneli sarà però probabilmente dall’anno prossimo il solo Comune della Sardegna a garantire questo diritto, la gratuità del trasporto degli studenti a scuola fuori dal paese. Le risorse per abbattere il 15% residuo non rimborsato da altre misure per il diritto allo studio, verranno da Licanìas Festival: il ricavato delle vendite di gadget, oggetti, testi, tutto il merchandising dei quattro giorni di settembre.

Vuol dire anche tenere insieme un evento di qualche giorno, e la formazione e l’istruzione delle giovani generazioni. Il festival e l’ordinario della vita perché non si perdano i buoni propositi, non si smarrisca il senso – culturale appunto -, di una comunità. La lunga durata, le prospettive, la consistenza delle cose.

E’ quel che si rimprovera a molti festival culturali: l’exploit, lo spettacolo  – quasi sempre d’estate – e poi d’inverno chiude la sola libreria del paese, si riduce l’orario di apertura della biblioteca comunale. O non migliora il dato drammatico dell’abbandono scolastico e della dispersione, i giovani che non proseguono gli studi e che collocano la Sardegna al penultimo posto fra le regioni europee. E ogni ragazzo che si ferma, è già peggio che una casa abbandonata.

Così, un capitale sociale si impoverisce: forse ha a che fare con lo spopolamento, questo dato. Diminuiscono le opportunità di lavoro, se cala il numero dei ragazzi diplomati e laureati.

L’idea del Comune, è che moltiplicando le occasioni per avvicinare un libro, riflettere sul paesaggio, mettendo insieme le generazioni, con l’idea di una formazione permanente anche per gli adulti, si indica una strada ai giovani, si crea un contesto, si ristabilisce una gerarchia di valori. E chissà che avere ospite in casa un autore o incontrandolo a un laboratorio, non cambi il destino di un ragazzo, della famiglia, suscitando curiosità, incoraggiando a un percorso di studio.

Poi conta quel che resta: la biblioteca, la scuola, l’aggregazione anche nelle forme tradizionali che Neoneli non smarrisce, gli adolescenti e i giovani che continuano il percorso di studio.

 

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