Cappellacci si trivelli il suo giardino [di Nicolò Migheli]
Questa volta scrivo per ragioni personali. Spero che non sia troppo tardi e che tra un mese in Regione una nuova maggioranza blocchi questi assalti indiscriminati che si stanno portando ai nostri luoghi. La giunta Cappellacci e i suoi uffici autorizzano la Exergia Toscana s.r.l. a procedere nelle esplorazioni geotermiche nel territorio del Montiferru. Nessuna Valutazione di Impatto Ambientale, come richiesto dalle comunità locali. Per il momento solo scavi di pozzi di cento metri, analisi geotermiche di superficie e geoelettriche, analisi delle acque su di un’area di 122 chilometri quadri che interessa i comuni di Cuglieri, Seneghe, Scano Montiferro, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio, Sagama, Tinnura, Sennariolo e Santu Lussurgiu. Con questa autorizzazione la società toscana potrà entrare nei terreni privati, nei pascoli e boschi. I proprietari non potranno opporsi. Se poi le indagini andassero a buon fine si procederebbe allo scavo di pozzi di settecento metri e alla costruzione della centrale geotermica. Ancora una volta in totale dispregio delle comunità locali che si sono opposte e che hanno un’altra idea di sviluppo che stanno praticando ormai da oltre un decennio. Un territorio che ha trovato la sua via nello sviluppo sostenibile. Il Montiferru è noto a livello internazionale per le produzioni alimentari di qualità, per l’ottima cucina, per l’albergo diffuso; i primi in Italia sono nati a Santu Lussurgiu. Un territorio ricco di beni culturali, artigianato di qualità e di tradizioni vive che ne fanno uno dei pezzi pregiati della Sardegna. Ora tutto ciò viene negato. Si autorizzano interventi che comportano il pericolo di inquinamenti profondi e di liberare gas velenosi. L’esperienza toscana insegna molto. Ancora una volta tutto ciò avviene in assenza di un qualsiasi piano ed in perfetta negazione di quanto la Regione e la Ue con i programmi Laeder hanno speso per lo sviluppo di quell’area. I critici, gli sviluppisti a tutti costi, quelli che sostengono che non bisogna essere egoisti, che sono altruisti con i beni degli altri, mi accuseranno di essere affetto dalla sindrome NIMBY, di essere contrario che tutto ciò avvenga nel mio giardino. Ebbene sì, lo ribadisco. No nel mio giardino. Perché dovrebbe essere lì? Quale interesse nazionale mi obbliga a permettere che il luogo dove ho le mie radici, dove ho lavorato come professionista perché sviluppasse le sue potenzialità, venga stravolto da interventi insensati che rapinano il territorio, distruggono un ecosistema ed una economia? Quali sono i vantaggi o le contropartite che verrebbero concesse a chi via abita e lavora? Chi pagherebbe il deprezzamento di interi paesi, abitazioni e terreni? Chi pagherebbe i costi sociali e culturali della scomparsa di comunità secolari. Perché alla fine lo spopolamento aumenterebbe, le persone scapperebbero da un luogo inquinato con le loro attività distrutte. Signor presidente Cappellacci, lei è in campagna elettorale, le dia queste risposte. Ma non le darà, racconterà le eterne favole, come sta già facendo con la zona franca. Però questa volta si sbaglia in pieno, la sua autorizzazione è arrivata in concomitanza con la sua campagna elettorale, per lei sarà un vero passo falso. Accetti un consiglio, blocchi tutto, oppure trivelli il suo giardino, sempre che ne abbia uno, così scoprirà l’effetto che fa.
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Caro Nicolò, hai perfettamente ragione. Il problema non è “non nel mio giardino”, e’ invece, in nessun giardino in questo modo! Personalmente, anche per il mestiere che faccio, geologo, non sono contrario alla ricerca in campo, anche attraverso l’uso di strumentazioni come le trivelle; sono viceversa contrario al modo maleducato di intervenire. Cerco di spiegarmi: la valutazione ambientale strategica, come strumento per comprendere gli effetti sull’ambiente di un piano o di un programma, procedura che prevede la consultazione delle popolazioni interessate, e’ assolutamente necessaria, direi indispensabile! A questa, deve conseguire la valutazione di impatto ambientale per le singole azioni; nel caso specifico per le trivellazioni. Che la Regione conceda permessi che non prevedano le procedure di VAS e di VIA, e’ assolutamente scandaloso!
C’è poco da fare. Fino a quando non riuscirete (riusciremo) a capire che il problema non è l’eolico, non è il fotovoltaico, non è la geotermia, ce la prenderemo nel di dietro. Fino a quando non capiremo che quelle fonti di energia sono necessarie, non riusciremo mai a capire che sono nostre. Il problema non è una o due o tre centrali geotermiche. Il problema è che quelle centrali faranno fare i soldi a non sardi, i quali (noi sardi), come è sempre successo, si prenderanno le briciole. Andate a controllare di chi sono i parchi eolici in sardegna, andate a vedere di chi sono le grosse centrali fotovoltaiche isolane. Sono al 99% di società/aziende che hanno sede fuori dalla sardegna. E la colpa è anche di chi, come lei, va contro corrente, invece che sfruttare la corrente a proprio vantaggio. Non possiamo pensare ne permetterci di non sostituire petrolio, carbone e gas per produrre energia elettrica e termica. Se non succederà ora avverrà tra 10, 20 o 30 anni. E noi, come sempre succede, invece che sfruttare al meglio le nostre risorse e gli incentivi nazionali, svendiamo o addirittura regaliamo. poi, successivamente, ci lamentiamo. Ribadisco, come fatto in altri luoghi, che il problema non è quindi sfruttare queste risorse naturali e rinnovabili ma non farle sfruttare ad altri. Ogni impianto di produzione, ogni parco eolico, ogni pannello fotovoltaico, ogni impianto solare termodinamico, ogni centrale geotermica dovrebbe, per legge, avere una partecipazione pubblica proporzionale al territorio occupato e agli incentivi presi. Vuoi fare soldi in sardegna che le nostre risorse e con gli incentivi pubblici? Bene, una parte degli impianti è nostra Diciamo che un 20/30% dovrebbe essere acquistato, sotto forma di piccole quote, da noi sardi. Per legge. Il progetto non è talmente appetibile da raggiungere tale percentuale? Bene…il progetto non si fa.
Ecco…fino a che non arriveremo, tutti, a questo punto di vista, ci fregheranno sempre.
Invito la Exergia Toscana a presentarsi nel nostro territorio per trivellare o fare altri interventi su terreni pubblici e privati !! Gli aspetteremo con tutte le popolazioni del Montiferru (cavalleria compresa!) e c’ana esser bogadoso a “sonu ‘e corru” o altro !! Noi siamo pronti !!
Considerando che gli incontri pubblici promossi dalle Amministrazioni Comunali dei paesi coinvolti in questo ennesimo atto di predonaggio non hanno sortito nessun effetto, anzi, in spregio alle stesse amministrazioni la RAS ha deliberato a favore della Exergia Toscana per effettuare trivellazioni e quant’altro, ritengo sia inutile continuare a parlare. Occorre passare all’azione popolare per scoraggiare eventuali iniziative da parte di questa azienda!! Domani sera la Giunta comunale di Santu Lussurgiu deciderà sulle azioni immediate da intraprendere, in sinergia con le Amministrazioni dei paesi del Montiferru. Ovviamente, le popolazioni saranno coinvolte per sostenere tali azioni “pacifiche” per dire NO!! all’ennesimo saccheggio a discapito del nostro straordinario territorio…!! Sas trivellas chi si cheddas’ cravene in paneri !!!