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L’Unione Sarda 19 dicembre 2017. La città in pillole. Potremo mai immaginare la città priva di illuminazione e il Natale senza luminarie? No, a leggere più di una lettera al giornale dove ci si lamenta di zone in penombra. Come se l’urbano e il Natale siano l’intensità delle luci e un paese “sembra un presepe”, per le luci più fiocche anche di un albero di Natale.
Recente innesto che riporta alla memoria quanto la vestizione, nella piazza del paese, di un albero con luci e nastri connotasse amministrazioni più evolute di quelle che si guardavano dal contrapporsi al presepe della chiesa. Da millenni il mese di dicembre è nella dimensione della luce che combatte le tenebre e il giorno di Natale, specie in Sardegna, è una sorta di parte per il tutto.
La dicitura in sardo, insieme nascita e resurrezione, riferisce di stratificazioni composte di rituali, abitudini, luoghi, nomi, cibi. Un sincretismo che rimanda ai tanti meticciati che hanno abitato l’isola.
Da Santa Lucia, il cui martirio, il 13 dicembre, corrisponde al solstizio d’inverno prima della riforma del calendario, e che a Cagliari è celebrata in tre chiese. La più antica, un rudere in Via Sardegna, preesisteva ai Vittorini che la ebbero in donazione nel XII secolo. Fu eretta nei pressi del percorso martiriale, del luogo del martirio, e della definitiva deposizione di San Saturnino, dove, vicino al Tempio del Sole, i monaci provenzali ristrutturarono la basilica a lui dedicata.
Lughe, lughia, lugherras conservano le parlate latinofona e grecofona che convissero in Sardegna nell’alto medioevo. Ricomprendono la parola latina lux e l’aggettivo greco leukòs, da cui anche lucus che nell’isola è presente nell’accezione di luogo e di luogo sacro/luogo chiaro. Non ha una data fissa la festa ebraica Hannukkah (Festa delle luci) che ebbe una larga diffusione in Europa sovrapponendosi, in alcune zone, alla festa di Santa Lucia o addirittura al Natale con l’accensione delle luci, lo scambio dei doni e il dominio sulle tenebre.
In Sardegna da Sos Tres Res (l’Epifania) si passa, senza soluzione, ai fuochi di Sant’Antonio e al Carnevale. Sullo sfondo Mitra e Dionysos governano il lungo percorso dalle tenebre alla luce. I loro culti risalgono alla notte dei tempi. Si rinvengono anche a Cagliari e in Sardegna in tante versioni fino alle reinterpretazioni cristiane.
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Tradizioni e cultura racchiusi in un bellissimo e saggio pensiero
complimenti a Maria Antonietta Mongiu