Via libera dal Consiglio dei ministri al Testo unico sulle foreste: i favorevoli e i contrari [di Anna Maria Liguori]

Marganai

Rep.it 16 marzo 2018. Riordina normativa e disciplina interventi per imprese agricole. Plauso della Coldiretti-Federforeste. Critico il WWF. Contrari i 5S: “Gentiloni lo respinga”. Via libera dal Consiglio dei ministri al Testo unico sulle foreste e sulle filiere forestali.

Si tratta dell’approvazione di due decreti legislativi che, in attuazione della legge su semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, introducono norme volte, da un lato, a disciplinare gli interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole e, dall’altro, al riordino della normativa in materia di foreste.

Obiettivo del provvedimento è far fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di tutela e gestione attiva del territorio italiano, contrastando l’abbandono delle colture e il declino demografico nelle aree montane e rurali del Paese, nonché a garantire la conservazione ambientale e paesaggistica, lo sviluppo di nuove “economie verdi” e la crescita occupazionale soprattutto nelle aree interne.In particolare il Testo punta a rafforzare la funzione di coordinamento istituzionale svolta dallo Stato nei confronti delle Regioni e delle autonomie locali, ma anche a formulare chiari indirizzi nazionali di riferimento su programmazione, pianificazione, tutela e gestione attiva del patrimonio forestale nazionale.

Il provvedimento non è stato accolto in modo uguale da tutti ambientalisti, alcuni che temono la deforestazione ammantata da necessità agricole ed economiche, altri come Legambiente lo ritengono “un passo importante”. Ha poi incassato il parere favorevole della Coldiretti-Federforeste: “Fino a 35mila nuovi posti di lavoro potrebbero nascere da una migliore gestione dei boschi che oggi coprono una superficie record di 10,9 milioni di ettari praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia quando era pari ad appena 5,6 milioni di ettari.

L’Italia non è mai stata così ricca di boschi, ma a differenza del passato si tratta di aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione e difesa mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali, per degrado ed incendi”.

Anche l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari plaude il via libera definitivo del Cdm allo schema di Decreto: “Erano cento anni che il mondo della forestazione aspettava una legge quadro che riordinasse la disciplina”. Il testo approvato oggi, evidenzia però l’Alleanza, “non è certamente un decreto perfetto poiché frutto di tanti compromessi, ma riteniamo un importante passo in avanti il fatto che si sia provveduto ad una armonizzazione della materia”.

Molt contrari invece i deputati e i senatori del Movimento 5S: “I colpi di coda di questo governo in dismissione sono pericolosi ed estremamente dannosi. Così, nonostante gli appelli piovuti da numerose comunità scientifiche ed ambientaliste anche europee, oggi il Consiglio dei ministri del governo uscente ha all’ordine del giorno l’esame in via definitiva del decreto foreste. È un’estrema forzatura illegittima così come è illegittimo questo governo che dovrebbe occuparsi solo degli affari correnti.

È un decreto, questo, totalmente dannoso per il nostro patrimonio boschivo: è un testo che incentiva l’uso dei boschi per la produzione energetica e nulla dice per la protezione dell’ ecosistema. Sottolineiamo inoltre che tre dei quattro proponenti di questo testo unico non sono stati rieletti. A ereditarlo sarà un parlamento che quel testo non solo non l’ha proposto ma non l’ha voluto. Un riordino complessivo della normativa forestale andrà fatto ma non nei termini del decreto oggi in Cdm. Gentiloni lo blocchi, o sarà uno dei primi atti del governo del movimento 5 stelle a farlo”.
 

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