Abbiamo un sogno [di Franco Meloni]

Martin-Luther-King

In India, a quarant’anni, si comincia a fare un sommario della vita trascorsa. Nella ridente società’ europea, la domanda su cosa si può’scrivere a destra o a sinistra del libro mastro, è rimandata di qualche anno, ma non eliminabile. La generazione dei nati subito dopo la guerra, la seconda, non punica, ha, per esempio, un tasso di felicita’ più elevato rispetto a chi  è venuto al mondo dopo i favolosi anni sessanta?

Siamo stati fortunati, come si chiede in un’Amaca Michele Serra? Forse sì, ma, come insegna il II Principio della Termodinamica, tutto pretende lavoro. Abbiamo avuto una vita senza guerre mondiali, ma questo l’abbiamo pagato con il terrore di un conflitto iniziato per sbaglio o per la follia di pochi. Abbiamo creduto che la politica potesse risolvere i problemi del mondo, e cosi’è avvenuto nella crisi di Suez e a Cuba. Ricordo sempre l’effetto delle scie delle navi che invertivano la rotta riportando a casa i missili motivo di possibile ecatombe nucleare. Abbiamo avuto la speranza che la scuola sarebbe diventata per tutti e che la Lettera alla Professoressa di don Milani potesse essere l’ultima.

Ma per ottenere qualcosa dalla scuola sarebbe stato necessario studiare tutti i giorni, Natale compreso. Abbiamo avuto il Concilio per tutti gli uomini di buona volontà. Abbiamo visto che si sarebbe potuto fare un governo di sinistra, in Cile, con la volontà’democraticamente espressa.  Abbiamo sognato che la Luna fosse un modo per mettere la scienza al servizio dell’umanità.  Abbiamo sognato con Martin Luther King e abbiamo sperato che la società’potesse migliorare. Abbiamo condiviso le sorti di paesi lontani con il mito del Che e durante la guerra in Vietnam. Poi abbiamo avuto dei colpi fortissimi: Piazza Fontana, le stragi di stato, la distruzione della Biblioteca di Sarajevo, gli omicidi mirati, la crisi della politica, lo strapotere della Mafia, il non avere più’ certezze vedendo che la cultura, la conoscenza e il progresso erano parole usate senza senso. Stiamo vivendo a crisi della democrazia e la mancanza di etica. Troppi falsi maestri hanno mostrato, e ora la possibilità’ di verifica e’facilitata dal web, che il populismo può’ prevalere sulla ragione.

Fare Politica è’impegnativo, e non si possono fare errori perchè ognuno di questi può’ portare all’incubo di chi vede come la frammentazione, la perdita’ dei valori comuni, l’avidità’ nell’immediato, l’odio per quelli ritenuti diversi, il razzismo, porteranno necessariamente al fascismo, soluzione apparente di tutti i problemi. Come in una tragedia greca, sia per caso o per volontà’ degli dei immortali, la società’sembra precipitare spinta dalla follia.
Io non so cosa sia un intellettuale, ma sono sicuro che debba sempre e comunque esprimere il proprio parere motivandolo con argomenti che possono essere condivisi a livello universale, quasi in senso kantiano. Se questo significa essere stati fortunati, magari se nati nell’anno della Bomba, non lo so ma so che lo stiamo pagando, giorno dopo giorno.

*Fisico

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