Osservazioni alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del Parco eolico “Gomoretta” ( Comuni di Bitti, Orune, Buddusò (VII) [di Graziano Bullegas e Mauro Gargiulo]

bitti

Si OSSERVA che:

  • È assente dal Piano di dismissione e ripristino” (EP_CIV_R006) la descrizione e la quantificazione realistica dell’intervento che garantistica il completo ripristino della situazione ambientale nella condizione ante operam.
  • Sono escluse tutte le opere di demolizione delle fondazioni degli aerogeneratori con il conseguente ripristino integrale dei luoghi, sia per quanto concerne gli scavi di sbancamento, sia per gli inerbimenti dello strato superficiale.
  • Sono assenti dalle previsioni il ripristino dei tracciati e dei tratturi ante operam con la conseguente rimozione delle rete viaria costituente l’infrastruttura interna al Parco  non più funzionale e incompatibile con il contesto dal punto di vista paesaggistico
  • Non sono definite le opere da eseguire per riportare alle condizioni di utilizzo agrario le aree interessate dalle piazzole di servizio del Parco eolico
  • Non trova giustificazione, né sotto l’aspetto quantitativo, né sotto quello estimativo, l’importo stimato dalla società per le opere di dismissione e ripristino dei luoghi
  • L) SOTTO IL PROFILO DEGLI EFFETTI CUMULATIVI

Si premette che:

la Società non fa alcun riferimento nel Progetto all’esistenza di impianti alimentati da FER nel contesto di riferimento. In proposito si evidenzia che è in fase istruttoria presso l’Assessorato all’ambiente della Regione Sardegna un progetto denominato “Impianto eolico nei comuni di Bitti, Nuoro, Orune e Buddusò”, presentato fin dal 2014 dalla Società Ravano Green Power s.r.l., che occupa un territorio di notevole dimensioni. Inoltre sono disseminati nell’agro di Bitti ed Orune un numero rilevanti di pale eoliche di proprietà privata che producono energia elettrica per le aziende agricole.

A Bitti in un’area non lontana da Sa Gomoretta è presente un impianto fotovoltaico che occupa una superficie di diversi ettari, come pure in Comune di Buddusò in prossimità della sottostazione di trasformazione sono presenti sia un campo eolico che uno fotovoltaico. Non è presente nella documentazione alcuna tavola in cui siano rappresentati gli effetti cumulativi degli impianti predetti rispetto al Parco proposto sia per gli aspetti paesaggistici che per quelli ambientali.

Va peraltro evidenziato che a più vasta scala il moltiplicarsi di impianti industriali per la produzione di energia elettrica da FER, al di fuori di qualsiasi principio di pianificazione e programmazione, ma realizzati unicamente sulla base dei risultati dei rilevamenti di parametri ambientali favorevoli in relazione alla fonte rinnovabile che si intende sfruttare sta provocando a livello regionale una trasformazione paesaggistica irreversibile, paragonabile alla deforestazione eseguita nel 1800 conseguente allo sfruttamento del legnatico.

Anche in questo caso si trattò di una manovra di carattere speculativa finalizzata a produrre energia dalla biomassa arborea. Ancora oggi interi contesti geografici isolani, spogliati della copertura boschiva soffrono di erosione e dissesti geologici irreversibili. Nel caso degli impianti alimentati da FER, mentre ettari di terreno agricolo vengono sottratti all’agricoltura per impiantare pannelli solari, sterilizzando e impermeabilizzando interi territori, l’impatto dei Parchi eolici si manifesta per gli impatti prevalentemente visivi. Non vi è crinale o profilo montano che non sia alterato dalla disordinata disseminazione di torri eoliche.

Alture come quelle del Limbara, del Goceano, dell’Anglona, del Sarrabus, del Sarcidano, della Barbagia, un tempo simbolo della conservazione della bio e geodiversità, risultano private di tale funzione semantica e assimilabili ad uno squallido paesaggio industriale.  Non solo le Comunità vengono private delle componenti del paesaggio nel quale si “riconoscevano”, ma si prospetta all’orizzonte il disastro ecologico conseguente alla inevitabile permanenza di questi scheletri tecnologici al cessare delle loro funzioni. A titolo di esempio le torri eoliche dell’ENEL, installate sul Monte Arci, per le quali sono in corso indagini della Magistratura.

Si OSSERVA che:

  • Tra gli elaborati progettuali presentati dalla Società non sono presenti tavole che prendano in esame gli effetti cumulativi sia ambientali che paesaggistici, indotti dal Parco eolico in oggetto in relazione alle strutture industriali già presenti sul territorio in ambito localizzato e sull’area vasta.
  • L’effetto ambientale e paesaggistico del proliferare degli impianti industriali che utilizzano le FER sfugge irrazionalmente ad ogni forma di programmazione e pianificazione determinando impatti paesaggistici ed ambientali non sostenibili
  • M) SOTTO IL PROFILO DELL’ IMPATTO ACUSTICO

Si premette che:

Nella Relazione di previsione di impatto acustico SIA AL PIA R004) si afferma che i generatori hanno una potenza sonora massima pari a 106.3 dB(A) e  verranno posizionati come mostrato nella Tavola SIA_D010_01. La Potenza sonora è da ritenersi elevatissima perché prossima a quella di un jet, che al decollo ha un livello sonoro di 140 db.

Non si entra nel merito del rispetto dei limiti acustici di emissione riferiti alla classe acustica III di destinazione d’uso del territorio, assegnata all’area in oggetto secondo il Piano di Classificazione Acustica Comunale e dei limiti imposti dalla legge Quadro n.447/95, sia perché il soddisfacimento dei limiti di compatibilità potrà essere accertato solo ad opera ultimata, sia perché il rispetto di tali limiti afferiscono alla sfera di responsabilità del progettista e del tecnico redattori dello studio previsionale di impatto acustico, i quali saranno chiamati a rispondere in fase di esercizio dell’attendibilità  del modello  previsionale.

Si intende in questa sede far riferimento ai risultati dell’analisi fonometrica riportati nella tabella a pag. 41. Secondo tale tabella il clima acustico misurato ante operam dovrebbe oscillare tra i 35 ed i 47db e quello post operam tra i 38 ed i 48 db.  Desta perplessità un rilevamento allo stato attuale di un livello  di clima sonoro così elevato e non lontano dai limiti massimi consentiti dalla legge in un ambiente a carattere prevalentemente agricolo e lo scarto minimo determinato dalle emissioni sonore prodotte da 13 rotori in grado di generare ciascuno una potenza sonora di 103 decibel.

Appare del tutto evidente che non si è tenuto presente il fatto che in un areale prossimo al parco sono presenti numerose aziende agricole ed addirittura un luogo di culto come il Santuario di San Matteo. Inoltre le emissioni sonore determinerebbero condizioni sfavorevoli per il pascolo degli ovini che spaventati dal suono sarebbero indotti ad abbandonare cospicue superfici di aree pascolative in un raggio molto ampio rispetto alle fonti sonore.

SI OSSERVA che

  • L’ambiente sonoro attualmente presente e di certo con caratteristiche di clima acustico di livello molto al di sotto di quelle indicate in progetto risulterebbe inevitabilmente inquinato  dalla presenza degli aerogeneratori sia per la elevata potenza sonora degli stessi,  sia per gli effetti cumulativi determinati dalla contemporaneità del funzionamento. Inoltre il paesaggio sonoro è una componente essenziale della percezione di luoghi sia in relazione alla presenza dei luoghi di culto, sia in considerazione dell’avifauna presente. Analoghi impatti negativi sarebbero indotti sulla fauna terrestre con la conseguente alterazione degli ecosistemi presenti.
  • Va ancora evidenziato che i dati riportati nelle tabelle non rilevano il livello del clima sonoro notturno, che in considerazione delle caratteristiche ambientali dei luoghi potrebbe passare da un livello quasi  nullo ad un rumore persistente e continuo.
  • L’inquinamento sonoro è destinato ad alterare in modo insostenibile da un punto di vista ambientale il clima acustico in prossimità del parco eolico ed in un areale circostante di notevole estensione con conseguente contrazione degli spazi agricoli fruibili e alterazione degli ecosistemi.

Pertanto, premesso che le sopra esposte “OSSERVAZIONI” vengano motivatamente (art. 24, commi 4° e 5°, del Decreto Legislativo n. 152/2006 e s.m.i., art. 3 della Legge n. 241/1990 e s.m.i.) considerate nell’ambito del presente procedimento di valutazione d’impatto ambientale – V.I.A. a seguito della pubblicazione sul sito istituzionale del Ministero dell’Ambiente avvenuta in data 25.12.2018 , da parte della sottoscritta Associazioni ambientalista legalmente riconosciuta quale portatrice d’interessi, si

CHIEDE

In prima istanza che in virtù di quanto si

OSSERVA

nei punti sottoelencati:

  1. A) SOTTO IL PROFILO DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
  2. B) SOTTO IL PROFILO DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
  3. C) SOTTO L’ASPETTO DEL DIBATTITO PUBBLICO.
  4. D) SOTTO L’ASPETTO DEI BENI CULTURALI E IL RISCHIO ARCHEOLOGICO
  5. E) SOTTO L’ASPETTO LA DISPONIBILITA’ DELLE AREE
  6. G) SOTTO GLI ASPETTI DELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
  7. E) SOTTO L’ASPETTO DEI BENEFICI SOCIO ECONOMICI
  8. I) SOTTO L’ASPETTO DELLA REDUCTIO IN PRISTINUM
  9. L) SOTTO L’ASPETTO DEGLI EFFETTI CUMULATIVI
  10. M) SOTTO L’ASPETTO DELL’IMPATTO ACUSTICO

SOTTO il PROFILO GIURIDICO il provvedimento conclusivo del procedimento di V.I.A. dichiari l’improcedibilità dell’istanza per quanto ai sensi dell’art. 24 e 24 bis del Decreto Legislativo n. 152/2006 e successive integrazioni in relazione al Punto A) (mancata Consultazione del pubblico), dell’art.12 del Dlgs. 387/2003  (mancata disponibilità delle aree)  e in conseguenza delle sostanziali ed ineliminabili carenze progettuali così come evidenziato dalla nota del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo – Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio – Serv,V, nell’ambito del procedimento di VIA in oggetto.

In seconda istanza che qualora la Commissione non ritenesse di accogliere le Osservazioni sulla improcedibilità della istanza in forza delle documentate e probanti motivazioni esposte ai sopraelencati punti, e per il significativo e negativo impatto ambientale che l’opera potrebbe arrecare all’area in oggetto e alla molteplicità degli ecosistemi che ivi sono presenti, il provvedimento conclusivo del procedimento di V.I.A. formuli un GIUDIZIO NEGATIVO DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE per il progetto denominato Parco eolico “Sa Gomoretta”, compreso tra quelli elencati nell’allegato II  alla Parte II del  Dlgs. 152/06 e s.m.i.  al comma 2 – Impianti eolici per la produzione di energia elettrica sulla terraferma con potenza superiore a 30 MW”.-

I Sottoscritti dichiarano di essere consapevoli che, ai sensi dell’art. 24, comma 7 e dell’art.19 comma 13, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., le presenti osservazioni e gli eventuali allegati tecnici saranno pubblicati sul Portale delle valutazioni ambientali VAS-VIA del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (www.va.minambiente.it).

Li, 22 gennaio 2018

Graziano Bullegas  Presidente                  Mauro Gargiulo Delegato Energia

 TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Ai sensi e per gli effetti di cui all’art.13 del D.Lgs.196/2003 si  dichiara di essere informati che i dati personali forniti saranno trattati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in qualità di titolare del trattamento, anche mediante strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale le presenti osservazioni sono presentate e per il quale la presente dichiarazione viene resa. Si dichiara inoltre di essere informati circa la natura obbligatoria del conferimento dei dati e che sono garantiti tutti i diritti previsti dall’art. 7 “Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti” del D.Lgs. 196/2003. (FINE)

*Presidente Italia Nostra Sardegna

**Referente Energia Italia Nostra Sardegna

 

 

            

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