Memorandum 5. La legge Urbanistica della giunta Pigliaru crea una profonda frattura col Piano Paesaggistico Regionale [di Italia Nostra Sardegna]

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www.sardegnasoprattutto. com 6 aprile 2017 Il nuovo DDL recentemente approvato dalla Giunta Regionale della Sardegna, che introduce nuove norme in materia di Governo del territorio isolano, si pone in perfetta continuità e sintonia  con i provvedimenti normativi adottati dalla precedente Amministrazione a guida Cappellacci, e con lo stesso piano casa di questa giunta recepito dal disegno di legge, e crea una profonda frattura con le modalità di gestione del territorio volute della Giunta Soru, che hanno trovato la più significativa attuazione nel tanto avversato ma salvifico Piano Paesaggistico Regionale.

Un provvedimento improntato a garantire il massimo dell’utile in termini di cubature e a considerare il territorio merce di scambio piuttosto che Bene Comune da preservare. Le uniche tutele rilevabili nel Ddl, previste dall’art. 26 e dai successivi articoli, sono quelle sulle compensazioni utili a garantire “l’equità nella distribuzione delle facoltà edificatorie“, che pur  tuttavia non rifuggono dal prevedere abbondanti volumetrie elargite in omaggio.

Anche la provvisoria procedura dell’Intesa, prevista dal PPR vigente, viene stravolta attraverso l’adozione di un provvedimento utile a consentire la realizzazione di interventi attualmente non autorizzabili mediante l’utilizzo dello strumento della Deroga ad ogni tipo di pianificazione, attraverso la clausola liberatoria di interventi “ecosostenibili di grande interesse sociale ed economico“!

A poco valgono le rassicurazioni dell’assessore Erriu che, scambiando la fascia costiera tutelata dal PPR con i vincoli costieri imposti dalla Galasso, tranquillizza tutti sul fatto che tali interventi non avverano all’interno dei 300 metri dalla battigia; ci mancherebbe altro!

Appare sconcertante la risposta che il DDL riserva all’allarmate fenomeno del consumo di suolo, vera e propria emergenza dei paesi industrializzati: fino al 10% delle superfici già urbanizzate, incrementabile attraverso “analitica dimostrazione“!  Indirizzo che risulta in assoluta controtendenza rispetto alle nuove scelte urbanistiche in campo europeo. Con grande gioia dei profeti del mattone.

La discontinuità e l’inversione di logica rispetto al vigente PPR non poteva essere più palese! Un piano paesaggistico che con pervicacia, l’attuale amministrazione e quella che la ha preceduta, hanno cercato in tutti modi di rendere sempre meno efficace e che questo Ddl, se trasformato in legge, vanificherà definitivamente, cancellando tutte le residue tutele sulla fascia costiera.

Noi siamo tra quelli che continuano a pensare che il PPR vigente abbia svolto degnamente il suo compito  a tutela del patrimonio culturale e ambientale costiero, che possa essere suscettibile di miglioramenti e che debba essere con urgenza completato estendendolo alle zone interne.

Siamo altresì convinti che la nuova disciplina sul Governo del territorio riporti la Sardegna al far west urbanistico, a quell’edificazione selvaggia ed incontrollata che ha consentito i tanti ecomostri realizzati senza alcuna immunità locale all’interno del perimetro isolano e che ha impoverito la più importante e forse unica risorsa della Sardegna: Territorio e Paesaggio

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