Cappellacci, Berlusconi e la Tirrenia [di Carlo Mannoni]
Immaginate che due persone (Berlusconi e la Tirrenia) decidano assieme su una questione fondamentale per voi capo famiglia (Cappellacci) e i vostri familiari (la Sardegna) senza neanche interpellarvi. I due trattano alla luce del sole e voi, pur al corrente, li lasciate fare perché chi guida e decide la trattativa è uno nei cui confronti voi avete un forte timore reverenziale (Berlusconi). Così i due (Berlusconi e la Tirrenia) si accordano e voi subite a carico della vostra famiglia, senza un cenno di protesta, una decisione alla quale non solo non avete contribuito ma per la quale non siete stato neanche interpellato né avete chiesto di esserlo. L’accordo entra così nella fase attutiva e i vostri familiari (la Sardegna) cominciano a protestare perché l’accordo steso danneggia la loro esistenza. Voi (Cappellacci), però, non battete ciglio, perché il potentissimo che ha deciso (Berlusconi) non lo si deve disturbare. Succede che, passato un po’ di tempo, il potentissimo che aveva assunto la decisione (Berlusconi) non è più in gioco e voi (Cappellacci), sentitovi libero dai precedenti timori reverenziali, per farvi perdonare dai vostri familiari (la Sardegna), decidete di ricorrere al giudice contro un atto di chi (Governo Monti) ha inteso riconoscere l’accordo concluso tempo fa. La motivazione del vostro ricorso è che i due (Berlusconi e Tirrenia) si erano accordati senza interpellarvi! Chiedete inoltre al giudice che, se ci saranno aggiornamenti dell’accordo, siate consultato. Il giudice decide e nella risposta vi fa presente, respingendo il vostro ricorso, che l’accordo era stato attuato con ben due decisioni firmate dal potentissimo (Berlusconi) contro le quali non avete a suo tempo presentato ricorso, accettando così implicitamente la vostra estromissione dalle trattative. L’accordo è quindi inattaccabile e deve essere accettarlo così com’è. Il giudice accoglie invece la parte del ricorso sulla vostra consultazione in caso di aggiornamento dell’accordo: non può esimersi dal farlo perché così è scritto nella legge (Statuto), la stessa legge che voi (Cappellacci) avete a suo tempo ignorato per non disturbare il potentissimo (Berlusconi) quando è stato concluso l’accordo tra i due (Berlusconi e Tirrenia). La cosa grave è che a suo tempo voi (Cappellacci), pur di non contestare il potentissimo (Berlusconi), avete messo in secondo piano il bene della vostra famiglia (la Sardegna). Ora dovete tenervi come buono quell’accordo che blinda i diritti del secondo personaggio di questa storia (la Tirrenia), che non potranno essere toccati da nessun aggiornamento del contratto. Voi (Cappellacci) però gioite al “campa cavallo” e, per farvi perdonare dai vostri familiari (la Sardegna), chiamate vittoria ciò che è stata invece una sonora e certificata sconfitta. |