Nogarin (M5s): “Pronti a ospitare i migranti”. Poi cancella il post. “Non volevo creare problemi al governo” [di Giuliano Foschini]
Rep.it.11 giugno 2018. Fratture sulla linea del no nella maggioranza gialloverde: la presa di posizione del sindaco di Livorno. Da Napoli a Palermo, da Taranto a Messina, Crotone e Sardegna molti primi cittadini e presidenti di Regione disponibili a ricevere l’Aquarius. Il post di Saviano su Nogarin: “Disubbidisci ai diktat”. Per primo è intervenuto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Poi a ruota Catania, Palermo, Messina, Reggio Calabria, Taranto, anche Livorno con il sindaco a 5 Stelle, Filippo Nogarin, che però dopo qualche minuto ha rimosso il post. E subito è polemica per il veloce “pentimento” del primo cittadino del Movimento. Segnali di divergenze tra grillini e Lega sul fronte caldo dei migranti? E dall’opposizione volano allusioni che qualcuno possa averlo “silenziato”. Poi il colpo di scena. Alle 13 lui rivela: “La mia posizione è quella espressa in quel post su Facebook poi rimosso”. Filippo Nogarin, raggiunto da Affaritaliani.It, spiega che la sua linea è quella espressa sul social network prima di essere rimosso. “Si tratta della mia posizione personale” e non dunque del M5s nazionale, ci tiene a sottolineare il sindaco di Livorno. Ma perché il post è stato rimosso? “Per evitare di creare casi diplomatici e mettere in difficoltà il governo”, spiega ancora il sindaco. Al primo cittadino toscano che aveva richiamato nel suo posto le origini di Livorno come luogo di incontro, ha scritto un Facebook Roberto Saviano. “Caro sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ricordati delle ragioni che ti avevano portato a scegliere di impegnarti per la tua città. Disobbedisci ai diktat di chi concepisce una comunicazione umiliante per ogni militante che voglia dirsi tale e funzionale solo alla illimitata sete di potere di chi si è abituato a vincere sulla pelle degli ultimi. Non devi certo rispondere a me, ma alla storia di accoglienza della tua città. Sii fiero del post che avevi scritto e che probabilmente sei stato costretto a cancellare. Sii fiero di essere ancora un uomo, un livornese”. Le città di mare di Italia si dicono, intanto, pronte ad accogliere i migranti, sfidando così la decisione del Governo di bloccare al largo la nave Aquarius e tutte le altre che stanno salvando in queste ore migranti al largo della Libia. “Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli” ha detto Luigi De Magistris. “Taranto è pronta ad abbracciare ogni vita in pericolo, senza se e senza ma” gli ha fatto eco il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. “Penso che facciano bene i sindaci, Quello delle migrazioni è il tema più politico che esista, e oggi è anche il tema più deviato da una politica alla ricerca di consensi”, ha commentato il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala. Le parole dei sindaci sono parole dal profondo senso politico. Ma dalla difficile applicabilità come sanno all’Anci dove in queste ore stanno cercando di gestire il dossier delicato. Il presidente dell’Anci è il sindaco di Bari, il Pd Antonio Decaro, che in questi anni si è molto speso in favore dell’accoglienza sia nella sua città sia all’Anci dove ha affrontato la questione della ridistribuzione dei richiedenti asilo in tutta Italia. Decaro che ieri sera, seppur nella difficoltà del ruolo di “garanzia” che ricopre, ha comunque voluto prendere posizione contro la decisione del Governo: “Su quella nave in mezzo al mare – ha scritto – ci sono 11 bambini, piú di 100 minorenni e 7 donne incinte. È vero, dobbiamo cambiare la politica europea sull’accoglienza, ma non possiamo usare queste persone disperate come ostaggi. Non perdiamo l’umanità”. Il problema, però, si diceva è tecnico. Dopo la riforma del sistema portuale del 1994 i sindaci non hanno alcun potere sulla gestione delle banchine. E’ tutto nelle mani della Capitaneria di Porto e della Guardia costiera, a seconda se si tratti di porti di competenza nazionale o regionale. Nessun sindaco può quindi ordinare l’attracco della nave ma dipende tutto dal Governo. E non dal ministro degli Interni, Matteo Salvini, come si potrebbe pensare. Ma del ministro delle Infrastrutture a 5 Stelle, Danilo Toninelli: è lui, tecnicamente, a negare l’attracco all’Aquarius. E’ lui che può disporre della Capitaneria. In realtà esiste una maniera per fare arrivare le navi comunque in porto. Se il comandante invocasse lo “stato di necessità” e si presentasse all’accosto del porto, nessuno potrebbe rifiutare l’attracco. E qualcosa si muove anche dalle Regioni. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca, Pd: “Credo che ci sia un solo aspetto davvero drammatico riguardo all’Aquarius,è quello che riguarda i bambini abbandonati e le donne in gravidanza. Credo che questo debba essere un problema da affrontare al di là di ogni altra valutazione”. Anche la Sardegna è pronta a muoversi: “Se verrà chiamata a fare la propria parte nell’accoglienza di queste persone lo farà come ha sempre fatto”, ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, eletto come Indipendente. Aperture anche dalla Spagna. a sindaca di Barcellona, Ada Colau, e il sindaco di Valencia, Joan Ribo, offrono di accogliere nelle rispettive città la nave con 629 migranti a bordo, unendosi così ai sindaci di numerosi porti italiani. Lo riferiscono i media spagnoli. “Non possiamo guardare dall’altra parte”, ha detto Colao al Forum di Nueva Economia, lanciando un appello a collaborare al nuovo governo spagnolo di Pedro Sanchez.
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