Votantonio votantonio … [di Franco Masala]
Credevamo che la vecchia, cara cassetta per la posta avesse fatto il suo tempo e meritasse di andare gloriosamente in pensione. Nell’era della posta elettronica, infatti, riceveva ormai qualche bolletta o, al massimo, una richiesta di contributo per orfanotrofi da tutta Italia. Invece, con il ritorno delle elezioni, si riempie – ma non troppo: è crisi anche per i candidati – di lettere personali (!), di programmi, di “santini”. Chi vanta l’impegno pregresso, chi millanta meriti non suoi, chi promette attenzione … insomma un fiorire di parole che si scioglieranno come neve al sole o, meglio, saranno rimangiate il giorno dopo le votazioni. E allora conviene soffermarsi sulle immagini che accompagnano questi documenti. Visi sorridenti, accigliati, sornioni, ritoccati dal Photoshop. Sfondi neutri, urbani, campestri, intriganti. Con elettori o con animali, cani per primi. Né mancano poi le fotografie che dovrebbero essere acchiappavoti e diventano invece imbarazzanti: vedi il ricorso a malati e disabili, fotografati (inconsapevolmente ?) con il candidato di turno secondo una caduta di gusto notevole. Evidentemente si crede ancora al potere della comunicazione visiva anche se poi, data la penuria di manifesti elettorali per le strade, è sempre più difficile vedere volti di candidati abbelliti con barba baffi e corna dal buontempone di turno ! E pensare che oggi basta una barzelletta per non votare un candidato !
|
non gettiamo via i “santini” perché dopo le lezioni possono essere utilizzati per giocare a “figurine” come si faceva da piccoli con quelle dei calciatori.