Memorandum 74. Le azioni di informazione che la giunta Pigliaru promuove hanno poco a che fare con la democrazia partecipativa [di Giuseppe Biggio]

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www.sardegnasopprattutto.com 14 maggio 2018. La delega di rappresentanza nel processo democratico si fonda sul rapporto che intercorre tra la classe politica e il cittadino, impegnando la prima a tenere informato il secondo delle proprie azioni e delle attività svolte nell’interesse della collettività. Il dovere del politico di informare i cittadini è improntato su un rapporto di leale collaborazione e di reciproca fiducia, che si consolida quotidianamente nella ricerca della trasparenza dell’azione governativa.

In Sardegna il recente dibattito sul disegno di legge urbanistica non gode di questo privilegiato rapporto tra cittadini e classe politica. Infatti serpeggia sempre più prepotentemente il dubbio che interi settori dell’azione politica (urbanistica, sanità, trasporti e metanizzazione) siano proni alle lusinghiere proposte di sviluppo presentate da soggetti terzi (ad es. Qatar o altri imprenditori d’oltremare).

Per fugare questo dubbio il governo regionale propone un disegno di legge sul governo del territorio che venga CONDIVISO con i portatori di interesse e per questo ha programmato una serie di incontri nel territorio che procedono sempre più sottotono e del tutto autoreferenziali.

Ma possiamo realmente parlare di condivisione quando agli incontri possono partecipare solo le associazioni invitate dall’assessore medesimo che seleziona chi può o non può intervenire tra cui soggetti che non sempre sono competenti in materia urbanistica?

Domande ineludibili si addensano come una spada di Damocle sulla testa di Pigliaru e di Erriu e cioè per quali motivi non sono state invitate sigle e cittadini che da mesi dibattono pubblicamente questi temi con incontri in diverse sedi territoriali, nei quotidiani, nei blog, nei social, in aperta e leale contrapposizione coi principi contenuti nel ddl?

Per quale motivo non possono partecipare in un dibattito pubblico tutti i cittadini che ritengono di poter dare un apporto costruttivo ad una legge urbanistica richiesta da decenni?

Per questi e altri motivi, ben precisati da oltre un anno in questo sito,  gli incontri promossi dall’Assessorato dell’Urbanistica non possano autoproclamarsi finalizzati alla “condivisione”, ma, trattandosi di presentazioni ad un’unica voce, possano definirsi solo di “informazione” a senso unico.

Di conseguenza viene meno il tentativo di fugare il dubbio che interi settori della politica regionale possano essere totalmente subordinati ad interessi terzi.

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