Gli ultimi giorni di Pompei ed il carnevale incombente [di Carlo Pili]
In questi giorni di campagna elettorale in cui il Pd cerca di recuperare l’assenza quinquennale di politica e di leadership in Consiglio e nella società, qualche mina vagante sta inasprendo lo scontro a sinistra. Sono l’ossessivo richiamo al voto utile ed il terrore del voto disgiunto. Vecchia pratica di cui alcuni che oggi ne sono terrorizzati sanno molto. Il clima che paventano è da ultimi giorni di Pompei. Ma al mio paese sono solo intenti al Carnevale in corso. Sarebbe dunque opportuno se noi a sinistra riconvertissimo l’ansia nei confronti di Michela Murgia in capacità di recupero di qualche voto tra il 50% di sardi che non vuole votare. E come si fa in concreto? Intanto il Pd potrebbe iniziare chiedendo scusa ai sardi della latitanza dal mondo reale. Dai temi del lavoro, del diritto allo studio, dell’ambiente. Dal vivere come una piccola oligarchia di garantiti e di benestanti. Dalla caduta morale che evoca Berlinguer e candida indagati per lo stesso reato per cui una candidata è stata prima silurata e poi santificata ed esibita di continuo all’applauso di una folla in gran parte di maschi che hanno agitato pollice verso. Dalla assenza di donne nel prossimo Consiglio, utili per un voto utile solo al capobranco di riferimento. Non so se la pratica dell’autocritica possa mai recuperare qualche voto. Provarci male non fa. Magari i sardi se l’aspettano. Perché altrimenti l’insofferenza ed il rancore verso i grandi partiti, Pd e Pdl? Per avere i pienoni entrambi hanno chiamato sul campo la propria star ad esibirsi con battute tanto al chilo. Chi cita i centenari, essendo quasi coetaneo, e chi Berlinguer e Cossiga, solleticando il peggior sciovinismo del capo di sopra. Lo stato delle cose? Finora le percentuali di intenzione di voto raccontano di uno zoccolo duro legato più ai capi bastone che alla passione. I sardi in fuga dal voto avrebbero altrimenti dichiarato che qualora fossero andati a votare avrebbero preferito Michela Murgia? I grandi partiti non conoscono più i sardi? Forse. Sono certamente venuti a mancare sia l’organizzazione garantita dai corpi sociali intermedi sia la selezione dei gruppi dirigenti. La controprova è la moltiplicazione di liste e la polverizzazione della preferenza fino ad avere 1500 candidati! L’analisi della tipologia dei candidati e delle candidate la dice lunga. Chi un tempo era nello stesso campo oggi si trova in campi opposti e viceversa. La fenomenologia può trovare spiegazioni nella nostra antropologia i cui studiosi (tra cui il padre dell’attuale candidato del centro sinistra) danno chiavi di lettura. Queste sì davvero utili più del richiamo al voto utile. |