Sergio Naitza dedica un documentario a Tiberio Murgia/Ferribotte [di Redazione]
Da Mercoledì 12 sul grande schermo, a Cagliari, il documentario di Sergio Naitza dedicato all’insolito ignoto Tiberio Murgia/Ferribotte. Quasi mezzo secolo di carriera, 155 film, un pezzo di storia del cinema italiano attraversato con l’inconfondibile presenza altera e imperturbabile che ha codificato lo stereotipo del meridionale irascibile e focoso. È Tiberio Murgia, di Oristano, scomparso nell’agosto 2010, cui il regista Sergio Naitza ha dedicato un brillante e documentario. Da Mercoledì 12 (Uci Cinema, ore 20:00) e Giovedì 13 (al cinema Odissea, ore 21:00) fino al 19 febbraio sarà sugli schermi cagliaritani il premiato documentario L’insolito ignoto – Vita acrobatica di Tiberio Murgia, lungometraggio scritto e diretto da Sergio Naitza, prodotto da Karel con la fotografia di Luca Melis, il montaggio di Davide Melis, le musiche di Romeo Scaccia e il suono di Elvio Melas. Il film sarà introdotto dal regista Sergio Naitza assieme, Giovedì 13 all’Odissea, al noto cabarettista ed attore Benito Urgu, tra le voci che concorrono a comporre il puzzle acrobatico ed istrionico costruito da Naitza intorno alla vicenda professionale ed umana di Tiberio Murgia. La visione nelle sale cagliaritane segue la partecipazione ai maggiori festival cinematografici, quali il Festival Internazionale del Film di Roma 2012 – sezione Prospettive Italia e il Bari International Film Festival 2013 – sezione Cinema sul Cinema, e soprattutto i Nastri d’Argento 2013 – menzione speciale per il Miglior documentario sul Cinema. L’insolito ignoto racconta il Tiberio Murgia uomo e attore, incrociando l’avventurosa e sbalestrata vita privata con l’intensa e fortunata carriera cinematografica e teatrale. Dalla miseria della Sardegna, passando per il successo e fino ai giorni nostri. Il collante è una lunga intervista inedita, irrobustita da testimonianze di familiari, amici di infanzia, registi e attori tra cui Mario Monicelli, Claudia Cardinale, Maria Grazia Buccella, Valeria Fabrizi, Gina Rovere, Lando Buzzanca, Nino Castelnuovo, Benito Urgu, e ancora critici quali Goffredo Fofi, Marco Giusti e Steve Della Casa. Nel mezzo, le scene dei film e delle trasmissioni televisive in cui Tiberio Murgia non smise mai di aderire a un ruolo che Naitza si diverte a smontare e ricomporre pezzo dopo pezzo. Oristanese di nascita ma siciliano per adozione cinematografica, Tiberio Murgia è stato maschera della commedia italiana per quasi cinquant’anni, grazie alla geniale intuizione del grande Mario Monicelli che lo scritturò nel 1957 per il ruolo di Ferribotte nel film “I soliti ignoti”. Intorno al personaggio di Tiberio-Ferribotte, Monicelli costruì un irresistibile “falso d’autore”. Scomparso all’età di 81 anni, Tiberio Murgia ha attraversato generi e sottogeneri del cinema, indossando sempre la maschera del siculo geloso e sciupafemmine, diventando una presenza fissa della commedia italiana. La storia artistica di Tiberio Murgia si fonde e si confonde con la sua vicenda umana, quella di sardo che si riscatta dopo un’infanzia e una giovinezza di fame e stenti: quarto di nove figli, padre contadino, a scuola fino a otto anni poi subito a lavorare per necessità familiare; quindi l’emigrazione a Roma, fedifrago ed irrimediabile adultero, manovale col piccone e una vita da lavapiatti davanti. Fino all’incontro del destino con Mario Monicelli. Qualche titolo: “La grande guerra”, “L’audace colpo dei soliti ignoti”, “La ragazza con la pistola”, “Costa Azzurra”, “Caccia alla volpe”. Ha lavorato con i più grandi: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Totò, Monica Vitti, Claudia Cardinale, Vittorio De Sica, Peter Sellers, Adriano Celentano, Peppino De Filippo, Lando Buzzanca, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Nanni Loy e tanti altri. Buona visione! |