Schiaccianoci a Natale [di Franco Masala]

Lo schiaccianoci (Credit Massimo Danza)-2

In principio fu soltanto il passo a due in una calda serata dell’agosto del 1957 all’Anfiteatro Romano. Poi dal 1965 una presenza ben nutrita del balletto completo e oggi, addirittura la quarta produzione, negli ultimi quindici anni, di Schiaccianoci, popolarissimo balletto del grande Čajkovskij, in scena al Teatro Lirico di Cagliari.

Questa volta, però, non si tratta dell’ennesima compagnia di balletto che viene dall’estero né di una produzione tradizionale: è una versione colorata e sognante per la coreografia e regia di Amedeo Amodio.

Risale ormai a trent’anni fa ma non dimostra assolutamente l’età grazie anche alle scene e ai costumi di Emanuele Luzzati. Costumi vivacissimi con parrucche altrettanto variopinte e caricaturali, uccelli con chiari riferimenti al Papageno mozartiano, nonni incorporati nella poltrona come nel miglior Alberto Savinio. Insomma un tripudio di inventiva che cattura tutti, bambini compresi.

Il clima natalizio, anticipato peraltro di un mese pur senza il rituale albero ma con i doni e il presepe, è ancora al centro del balletto, però con una sottile vena malinconica che punta sulle inquietudini sottese nella storia del tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffman (1816) che Amodio riprende senza il filtro di Alessandro Dumas padre presente nella coreografia del 1892.

È il lato oscuro che si nasconde dentro ogni fiaba al di là della semplice trama come da tempo ci hanno insegnato Vladimir Propp e Umberto Eco e che investe tutto il mondo dei bambini con le loro paure. Non è dunque un caso che al centro della trama ci sia Drosselmeier che non si limita a fornire i doni natalizi ma diviene il vero deus ex machina introducendo e dando vita alle fantasie oniriche della protagonista, dapprima bambina poi giovane che scopre l’amore.

Così il sogno è danzato secondo le regole del balletto classico e le sue tradizioni mentre l’antefatto si affida soprattutto alla pantomima, a movimenti di modern dance e a un gioco d’ombre di grande fascino, utile a dipanare la trama della storia (ideazione del Teatro Gioco Vita). Non mancano i consueti numeri “etnici” con la danza spagnola, araba e cinese né i giochi acrobatici circensi ma è tutto l’insieme a rendere godibilissimo il balletto fino a incantare grandi e piccoli.

Al centro dello spettacolo sono Liudmila Konovalova e Alexey Popov, rispettivamente Clara e Schiaccianoci, appartenenti alla gloriosa scuola russa del balletto. Essi volano letteralmente sul palcoscenico con una carica espressiva e grande tecnica che trova il culmine nel grande pas de deux del secondo atto. Accanto a loro i solisti e il corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment animano il balletto con grandi capacità e affiatamento.

Alessandro Ferrari dirige funzionalmente alla danza l’orchestra del Teatro Lirico e il coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, preparato da Enrico Di Maira. Successo pieno e teatro esaurito che ha accolto con calore anche Amedeo Amodio, comparso per i saluti finali.

*Foto di Massimo Danza ©

Lo schiaccianoci: Balletto in due atti, dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann – Coreografia e regia Amedeo Amodio – Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij

venerdì 16 novembre, ore 20.30 – turno A / sabato 17 novembre, ore 19 – turno G/domenica 18 novembre, ore 17 – turno D/martedì 20 novembre, ore 20.30 – turno F/mercoledì 21 novembre, ore 20.30 – turno B/ giovedì 22 novembre, ore 20.30 – turno I/venerdì 23 novembre, ore 20.30 – turno C/sabato 24 novembre, ore 17 – turno E

 

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