Qualche nota aggiuntiva sul Gal “Terre Shardana” [di Umberto Cocco]

shutterstock_55223005

I dirigenti del Gal Terre Shardana (sic!) sono un po’ peggio di come li facessi, sia detto senza offesa per le persone, e la situazione molto più grave di quel che ho scritto come sindaco di Sedilo in un articolo pubblicato su Sardegna Soprattutto il 9 febbraio. Sono arrivati a decine i messaggi di consenso alla lettera di denuncia, i sindaci si stanno per riunire anche su sollecitazione dei propri segretari comunali e degli uffici legali per l’incubo di avere esposto i comuni a rischi gravi di esborso di soldi per coprire i buchi fatti da amministratori che si rivelano ora anche impudichi.

In tre del consiglio di amministrazione si sono presentati alla Redazione della Nuova Sardegna di Oristano l’altro giorno, esponendo come trofeo il povero direttore Salvatore Polo, che da mesi e mesi non è più reperibile al telefono per nessuno insieme ai suoi tre collaboratori licenziati, e il quale Polo incontrato per strada sembrava e sono convinto che fosse e che sia una vittima dei suoi amministratori e non della Regione che ha fatto i conti al Gal e non ha considerato ammissibili una parte delle spese per alcune centinaia di migliaia di euro.

Il presidente Antonello Solinas dice al cronista: “Polo non si è dimesso, come dice il sindaco di Sedilo, eccolo qua”. Il sindaco di Sedilo non aveva detto soppresso. Per la verità nemmeno che si era dimesso. Che “era andato via”, con gli altri tre collaboratori della struttura. Si mettono a sottilizzare, sul direttore che sembrava il solo almeno capace là dentro con i suoi impiegati, lasciato un anno senza stipendio, che mortificato ha spento i telefoni, non ha risposto più a nessuno. Siamo dalle parti della Sindrome di Stoccolma.

Il vicepresidente del Gal, Mario Tendas, dice di essersi dimesso anche per gravi motivi familiari “alla fine dell’anno scorso”. Che non è un secolo fa, è poco più di un mese fa….Il Gal è fermo un anno. I bandi fermi un anno, l’apparato dissolto, la sede chiusa, i telefoni muti. Intanto Tendas si è candidato (perché ci si candida, non si viene candidati a forza) alle elezioni regionali come se fossero meno impegnative del Gal (chiuso), è sostenuto da molti vecchi compagni del Pci-Pds-Ds, dalla deputata Pd del territorio, e non mi risulta che nelle assemblee elettorali che sarebbero una bellissima occasione, dica pubblicamente cosa è successo al Gal, perché 16 milioni destinati allo sviluppo locale sono fermi, i bandi abortiti, la sede chiusa.

Mi spiace dire queste cose ultime alla vigilia delle elezioni (ma prima mica ci viene data l’occasione: dove un iscritto al partito come me, può chiedere conto agli ipotetici candidati della loro attività pubblica, del loro profilo politico?), ma qualcosa non va e ci saranno pure responsabilità delle persone, per quanto io sappia quanto vischioso sia questo mondo dell’impresa nell’Oristanese, asfittica impresa intrecciata con il potere, in cerca di assistenza.

Ma chi ha pensato di infilare nel Gal fra gli imprenditori – con tanto di rappresentanza e sino a esprimere il presidente – l’associazione dei capo-condomini, beh, forse bastava l’argine del senso del ridicolo…. E invece fra impunità e passività tutto è stato permesso, e un manipolo non di imprenditori, ma di loro rappresentanti, della burocrazia sindacale corporativa, si è fatto travolgere dalla boria di distribuire soldi, e finge di poter continuare a ballare sulle rovine dopo avere per un anno taciuto delle difficoltà, senza mai rendere conto, rispondere ai soci e alla collettività.

Con qualche imbarazzo alla Nuova Sardegna i tre del Gal dicono di avere convocato l’assemblea dei soci per il 24 febbraio, aggiungendo: “Ben prima della lettera del sindaco di Sedilo”. Bene, e se fosse? Invece nemmeno è così, la convocazione non è ancora arrivata almeno al mio Comune, e so da un imprenditore che l’ha ricevuta, che è stata scritta, ed è datata, il 13 febbraio. All’ordine del giorno non c’è il punto della rendicontazione contestata dalla Regione e la causa delle penalità che stanno portando il Gal al fallimento o alla necessità di ricapitalizzare. Perché non è invitato il responsabile del servizio della Regione, Assessorato all’Agricoltura, al quale chiedere pubblicamente davanti ai soci cosa non si giustifica delle spese sostenute?

La Regione! Non stiamo parlando di una controparte con interessi opposti a quelli del Gal. Non avete speso per sagre a Cabras, Solarussa? Io l’ho scritto (La Nuova Sardegna ha tagliato quel pezzo, con la storia della mancata rendicontazione per alcune centinaia di migliaia di euro), a molti risulta. Molti mi dicono che c’è di peggio. Diteci il 24 cosa vi viene contestato, chiamate i dirigenti della Regione (che vi contestano secondo voi senza fondamento), o dove dovrebbe avvenire questo confronto?

Poi ci sarà una stagione nella quale interrogarsi sull’impresa nella Provincia di Oristano, ma intanto se gli imprenditori veri si cominciassero ad emancipare da questa rete speculativa di assistenti, beh, il 24 potrebbe essere una data importante non solo per loro.

3 Comments

  1. Paolo

    ….tale Federica Caria, si legge nel suo santino che collabora col Gal Terre Shardana. Ma chi è costei, quale concorso/bando ha mai vinto?!?

    Le ultime news sulle vicende di questo gruppo di azione locale non sono certo edificanti e motivo di vanto.

  2. Bobby Solo

    1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, ……N….. Mario, sto ancora contando.. e poi che succede!?!?

  3. Rosy

    Il Gal questo sconosciuto avrebbe dovuto gestire o amministrare fondi regionali!!! Siamo al delirio oltre che allo scandalo

Lascia un commento