La Scala renderà i soldi ai sauditi, la vendita di armi resta [di Nicolò Migheli]

Euroarabia

La Nuova Sardegna 25 marzo 2019. La Scala di Milano, per decisione unanime del Cda, ha deciso di restituire l’acconto di 3,1 milioni di euro sui 15 promessi al principe saudita Badr al Saud. Finanziamenti ottenuti dal sovrintendente Alexander Pereira che così rischia il non rinnovo dell’incarico nel 2020.

La motivazione: questi non sarebbero conformi allo statuto del Teatro però si conferma la tournée che porterà la Traviata a Ryadh l’anno prossimo. In questa vicenda ci sono aspetti per ora non chiariti: Pereira ha agito da solo senza consultare il Cda e la Farnesina, o il gran rifiuto è dato da altri fattori? L’Arabia Saudita e il principe ereditario Mohammed Bin Salman stanno diventando partner ingombranti dopo l’uccisione nel consolato arabo di Istanbul del giornalista Jamal Khashoggi l’ottobre scorso.

La Cia ha rivelato che l’uccisione del giornalista non è stata l’unica azione imputabile agli uomini fedeli a MBS, ma che esisterebbe un servizio incaricato del rapimento e rimpatrio dei dissidenti e degli oppositori del regime. Struttura che non agisce solo all’estero. Nel novembre del 2017 vennero sequestrati circa 200 principi sauditi, ministri del governo, uomini d’affari, rinchiusi nel Riyadh Ritz-Carlton Hotel e dopo interrogatori molto duri sul piano fisico e psicologico costretti a consegnare gran parte delle loro ricchezze allo Stato. Uno di questi sarebbe morto per un attacco cardiaco mentre era prigioniero.

Vi è la lunga guerra nello Yemen contro i ribelli Houthi che MBS non riesce a vincere, che ha causato migliaia di morti tra i civili procurando una carestia che affama tutto il Paese. Però è l’affare Khashoggi che sta inducendo l’allontanamento di molti Stati che hanno deciso di non vendere più armi al governo saudita. Nel Congresso Usa è in atto una protesta contro la decisione di Trump di continuare la vendita miliardaria di forniture belliche.

Per l’Italia l’Arabia Saudita è un partner commerciale importante, la quota di mercato è in costante ascesa: del 3,0% nel 2015 al 3,3% nel 2016 fino al 3,4% del ‘17, posizionandola al nono posto tra i paesi fornitori. Il settore degli armamenti conta, nonostante il predominio americano e britannico i cui volumi di esportazione secondo il SIPRI di Stoccolma sono rispettivamente del 61 e del 23%.

I principali esportatori di armi sono quindi gli Usa e la Ue, nonostante ora i sauditi stiano diversificando con forniture russe e cinesi. Per l’Italia la vendita che ha avuto maggior notorietà è stata quella della RWM nel 2016. La fabbrica di Domusnovas in  Sardegna, di proprietà tedesca, ha venduto bombe d’aereo ai sauditi per un giro d’affari stimato in 411 milioni di euro. Fornitura continuata nonostante il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, avesse inserito il 5 ottobre 2017 l’Arabia e i suoi alleati, in una lista nera per il numero impressionante di civili, soprattutto bambini, uccisi.

Nelle commesse britanniche e americane si nascondono componentistiche italiane. L’Arabia ha acquistato il caccia Eurofighter di produzione inglese, italiana, tedesca e spagnola. La vendita è stata fatta dai britannici che riceveranno la quota maggiore, gli aerei infatti sono costruiti dalla Bae System, però per via dei sistemi imbarcati circa il 36% del valore va all’Italia.

La Lockheed Martin si è aggiudicata la commessa di 4 fregate MMSC per la marina saudita al prezzo di 481 ml di dollari solo per il progetto. Naviglio che verrà costruito da Marinette Marine, cantiere americano controllato da Fincantieri, a cui andrà circa il 30% del valore del contratto che non resterà isolato. In questo panorama il No della Scala sa di ipocrisia.

Accettare finanziamenti per una istituzione culturale evidentemente è più grave che vendere armamenti a un Paese impegnato in una guerra di aggressione, che ha una struttura del potere feudale, che incarcera i dissidenti politici e religiosi, discrimina pesantemente le donne, perseguita gli omosessuali.

Pecunia olet, dipende dai contratti.

 

 

 

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