Cronache di viaggio e fake news [di Maria Antonietta Mongiu]

nora

L’Unione Sarda 9 aprile 2019. Cagliari fu municipio di cittadini romani. Notazione che si apprende da Plinio, indiscussa fonte letteraria. Il rinvenimento di una inserzione lapidea informa che lo fosse anche Nora e quindi anche i suoi cittadini erano romani a pieno titolo. Verità formalizzata da una fonte meno autorevole di una letteraria. Ciò interpella cosa siano le fonti e a che cosa si debba la loro autorità.

Le contemporanee hanno lo stesso valore delle antiche? Fonte è parola diventata assertiva, la cronaca attuale spesso la sovrappone a una fake news nella convinzione che questa sia un’invenzione dell’oggi e non già compagna della verità ab antiquo. Questa come descrive nei Minima Moralia Theodor Adorno, è da adoperare con cura perché la propaganda, antica come la comunità umana, afferma la sua verità occultando la dialettica fondamento della democrazia.

Comunque dal passato arriva all’oggi una assai bassa quantità di informazione rispetto al reale. Senza comodare Giacomo Leopardi e la sua Ginestra, il delirio delle magnifiche sorti progressive crede presuntuosamente e invano che quel niente sostituisca e spieghi tutto. Se si dovesse riflettere sul vissuto che per millenni ha abitato il mondo, l’esercizio del senso del limite dovrebbe avere statue agli incroci e luoghi pubblici in suo onore.

Dal continuo naufragio del passato ogni tanto capita di recuperare un brandello. Storie perdute e ripescate per caso. Ma come liberare il vissuto antico? Come si costruiva, come funzionava, come si rappresentava? Aiutano epica, commedia, tragedia, storiografia, poesia che dal primo millennio illuminano le notti e i giorni delle narrazioni mai rimesse.

Una smemorata contemporaneità le vuole occultare come fake news e con propagande meno intriganti delle storie, ad esempio di Cagliari e dei suoi luoghi. Non tutte le fonti sono uguali, che si tratti dei resti di pasto abbandonati nelle grotte e sulle rive del Molentargius, fino al tentativo di sbarco di Luigi IX.

Dipende da chi racconta le storie e da quale museo della città la narrazione delle fonti possa diventare ininterrotta. Ma siamo sempre in dirittura di partenza, magari con mostre inadeguate per una città che fu municipio romano.

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