Il ritorno del libertino [di Franco Masala]

DON

Soltanto a quasi cento anni dalla prima (1787) il Don Giovanni di Mozart giunse a Cagliari per tornarvi poi, con grande intervallo, nel 1951 e dagli anni Settanta in poi. Ora è la terza volta che al Teatro Lirico l’opera viene allestita secondo lo spettacolo scaligero di Giorgio Strehler che fornisce “un’idea” – così recita la locandina – della quale rimangono le belle scenografie con architetture di ordine gigante, già di Ezio Frigerio e qui attribuite a Cristian Demuro.

Costumi del tutto nuovi di Marco Nateri – scuri per i nobili e variamente colorati per il volgo – con luci di Alessandro Verazzi e coreografie di Luigia Frattaroli per la regia funzionale di Daniela Zedda (da non confondersi con l’omonima fotografa). Spettacolo gradevole ma lontano dalla carnalità pensata da Strehler e dalle bellissime luci radenti che immergevano il palcoscenico in un suggestivo gioco di ombre e luci. Il risultato è adesso uno scorrere fluido delle scene ma senza particolari soluzioni che rimangano impresse. Peccato per alcuni cambi di scena un po’ lunghi e imbarazzanti.

È il caso di godere allora, per l’ennesima volta, la musica di uno strabiliante Mozart, poco più che trentenne, ma capace di affrontare il pianto, il riso, la tragedia, la commedia con una proprietà e una ricchezza di spunti musicali inaudita e spiegabile soltanto con il genio. Se si pensa che ciascuno dei personaggi (Commendatore alias statua di marmo escluso) ha almeno due arie oltre che la partecipazione a numeri d’insieme, si può intuire la capacità del Salisburghese di affrontare una vera e propria “commedia umana”, presentando caratteri assai diversi e decisamente in anticipo rispetto ai suoi tempi.

L’incipit sfolgorante dell’ouverture con gli accordi gravi e la scena finale con l’agghiacciante colloquio tra la statua e il libertino valgono a incorniciare un’opera straordinaria e senza tempo che si conclude con la morale d’obbligo, peraltro quasi fuori luogo dopo tanta tensione drammatica.

Gérard Korsten ha diretto orchestra e coro con buona tenuta, temperando le parti più leggere rispetto a quelle drammatiche e coinvolgendo in modo efficace anche l’orchestra sul palcoscenico.

Il protagonista, Nicola Ulivieri, è parso adeguatissimo sia per il physique du le sia per una vocalità adatta al personaggio, reso nelle molteplici sfumature del canto e della recitazione e capace di definire i suoi molti travestimenti. Il suo alter ego Leporello era Danilo Terenzi che deve rifinire il personaggio e, soprattutto, rendere più intellegibili i recitativi, spesso detti a grande velocità.

L’insulso Don Ottavio ha trovato un interprete raffinato e sensibile nel tenore Marco Ciaponi che si è disimpegnato assai bene nelle sue grandi arie, mentre Nicola Ebau ha risolto in modo professionale il ruolo di Masetto. Giustamente tonante il Commendatore di Cristian Saitta.

Le tre donne erano ben assortite: Monica Bacelli ha saputo dare a Donna Elvira il giusto peso drammatico e di guastafeste con vocalità sicura. Ottima la Zerlina di Valentina Farcas, adattissima al personaggio sia nella voce che nel fisico. Nel ruolo di Donna Anna Heather Engebretson ha fatto superare il disagio iniziale per una voce un po’ querula con una notevole interpretazione cresciuta fino alla grande aria “Non mi dir, bell’idol mio”.

Successo decisamente caldo (in sintonia con le giornate meteo) per una lunga serie di repliche fino al 24 luglio.

*Foto Priamo Tolu ©

Don Giovanni dramma giocoso in due atti KV. 527 libretto Lorenzo Da Ponte musica Wolfgang Amadeus Mozart

Cagliari Teatro Lirico

venerdì 28 giugno, ore 21 – turno A

sabato 29 giugno, ore 21 – turno G

domenica 30 giugno, ore 21 – turno D

martedì 2 luglio, ore 21 – turno F

mercoledì 3 luglio, ore 21 – turno B

venerdì 5 luglio, ore 21 – turno C

sabato 6 luglio, ore 17 – turno I

domenica 7 luglio, ore 21 – turno E

mercoledì 10 luglio, ore 19 – turno L

venerdì 12 luglio, ore 21 – fuori abbonamento

mercoledì 17 luglio, ore 21 – fuori abbonamento

venerdì 19 luglio, ore 21 – fuori abbonamento

mercoledì 24 luglio, ore 21 – fuori abbonamento

 

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