Ricorda cosa hanno fatto ad Auschwitz [di Franco Masala]
Settantacinque anni dopo, la scomparsa progressiva degli ultimi sopravvissuti rende sempre più difficile la testimonianza diretta dei campi di sterminio nazisti attivi durante la Seconda Guerra Mondiale. Per non dimenticare, le interviste, i filmati, i testi concorrono a tenere viva la memoria di quei tragici avvenimenti consentendo il perpetuarsi del ricordo di chi – ebreo, zingaro, prigioniero politico, omosessuale, testimone di Geova – fu eliminato. Tra questi testi è l’Oratorio in undici canti di Peter Weiss, L’istruttoria, basato sulle note prese dall’autore durante le sedute del processo di Francoforte sul Meno contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz. Tenutosi tra il 1963 e il 1964, fu il primo processo voluto dal governo della Germania per giudicare le responsabilità del nazismo nelle tragici avvenimenti dell’Olocausto. Rappresentato nel 1965, ebbe numerose repliche in tutto il mondo e anche in Italia e per la RAI Radiotelevisione italiana. Dal testo di Weiss traiamo un toccante frammento: E vidi che qualcosa si muoveva tra i morti Era una bimba e chiesi Chi sei Da quando sei qui Non lo so disse Come mai sei qui in mezzo ai morti chiesi E quella disse Tra i vivi non posso più stare *Peter Weiss, L’istruttoria, oratorio in undici canti, Einaudi (traduzione di Giorgio Zampa) |