Ma a parte lottizzare, cos’ha fatto il presidente Solinas in questi mesi? [di Vito Biolchini]
L’antico adagio popolare “prusu d’ammisturasa, prusu fragada” trova puntuale riscontro nelle cronache dei giornali che ora dopo ora, seppur con un pizzico di imbarazzo, stanno facendo emergere la verità. Nella questione della continuità territoriale la giunta Solinas è stata immobile per lunghi mesi, salvo arrivare in extremis a presentare una proposta alla Commissione europea, proposta che ora non può che essere “alle fasi preliminari”. Il leghista Giorgio Todde, il povero assessore ai Trasporti che afferma “di non dormirci la notte” (e povero si fa per dire, poveri noi ad essere amministrati da uno così), solo due giorni fa assicurava che sarebbe andato a Roma ad incontrare la ministra De Micheli ma poi ieri ha presenziato come se niente fosse all’ennesima inutile conferenza stampa convocata dalla Giunta. D’altra parte, perché non continuare a dire bugie se non c’è nessuno che te le fa notare? Ma d’altra parte, anche se avesse fatto una improvvisata a Roma, cosa pensate che avrebbe raccolto il giovin leghista? A questa amministrazione regionale difetta l’abc non solo della politica, ma del bon ton istituzionale. Mancano competenze di base che un assessore può anche non avere, ma che devono essere possedute da chi fa parte di un ufficio di gabinetto. Invece gli assessorati sono pieni di personaggi improvvisati, chiamati a svolgere un ruolo importante solo in virtù della loro fedeltà politica, selezionati in base ad una precisa opera di spartizione che è stata finora l’unico, grande e diuturno impegno del presidente della Regione. Tutto lottizzato, tutto: anche se bocciati dagli uffici giuridici della Regione, ora torneranno i cda negli enti. Ma Solinas si è inventato perfino i direttori generali a tempo, mettendo a rischio la tenuta di tutta la macchina amministrativa regionale. E così, dopo neanche un anno di legislatura la Regione è in esercizio provvisorio, mentre le promesse sulla dorsale (“I lavori inizieranno nella prossima primavera”) sono state seccamente smentite dal governo, l’annunciata tariffa unica per i voli brutalmente accantonata e tutte le grandi riforme (da quella sanitaria a quella urbanistica) ferme allo status di “annuncio”. Non c’è che dire: c’è del metodo in questo disastro.
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