Quella foto scattata nell’Ottocento [di Maria Antonietta Mongiu]

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L’Unione Sarda 05/03/2014. La città in pilloleS. Avendrace, un borghese francese immortalò «la proprietà Cocco». Scarso il fascino della Sardegna sull’aristocrazia europea che dal XVII sec. completa la sua formazione studiando le antichità classiche in Italia. Pur non rientrando nel Grand Tour l’isola entra ugualmente nell’orbita dei viaggi. Le ragioni? Tutte latamente colonialiste a partire dalle suggestioni esotiche su luoghi e uomini – una sorta di nuestras Indias – stigmatizzati come arcaici e poco ospitali e poi oggetto di rapina.

Dal secondo Ottocento infatti la Sardegna da marginale diventa per il capitalismo italiano ed europeo luogo di intenso sfruttamento minerario che richiamò avventurieri, industriali e tecnici minerari, borghesi stravaganti. Tra questi Édouard Delessert (1828-1898). Arrivò in Sardegna nel maggio del 1854. Del soggiorno lasciò un diario Six semaines dans l’île de Sardaigne e l‘ album Île de Sardaigne. Cagliari et Sassari. 40 vues photographiques. Le foto sono ricavate da negativi cerati (calotipia), nuova tecnica che consentiva più riproduzioni.

Paesaggi rurali e urbani i soggetti. Vorrei segnalarne uno qui riprodotto. Vi riconosciamo la «proprietà Cocco», all’inizio del viale Sant’Avendrace, appena oltre il limite sacrale dell’urbs Karalis. L’area archeologica acquisita alla Regione nel 2008 non è stata ancora recuperata alla pubblica fruizione. Delessert raffigura un habitat rupestre declinato in diversi piani, casa per i cagliaritani dal medioevo fino al primo dopoguerra. L‘habitat rielabora monumenti funerari romani che sette anni dopo la foto di Delessert Giovanni Spano descrive nella sua Guida: «[…] ha conservato gli stucchi delle volte con dei pesci, spighe ed altri fregi».

Nel calotipo vi si nota, in primo piano,  anche il tracciato di origine romana, sui cui lati si affacciavano i prospetti dei monumenti funerari. Sparito nella messa in opera del viale ha lasciato traccia nella demanialità di parte dell’area che, alienata nelle traversie del sito, oggi è nuovamente pubblica.

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