Il secondo passo è la Giunta [di Pietro Maurandi]

foto campagna

Il Centrosinistra ha vinto le elezioni in Sardegna grazie a due fattori di segno diverso. Il primo è che ha votato poco più della metà degli elettori, sono rimasti a casa i delusi della destra e della sinistra, gli incazzati di ogni parte, e coloro che non credono più possibile incidere in qualche modo su una politica che ha smarrito i parametri fondamentali. E’ un fatto negativo e allarmante, anche se ha favorito il centrosinistra, che non va mai né dimenticato né sottaciuto.

L’altro fattore – questa volta positivo – è la personalità di Francesco Pigliaru, che si è imposta, per lo meno alla maggiorana di chi ha votato, per la serietà, la competenza, la compostezza che la caratterizzano e a cui non ha rinunciato. I partiti tutti del centrosinistra devono ringraziare Francesco Pigliaru perché li ha trascinati a una vittoria per tutti dubbia, per molti insperata. Ora però i partiti devono fare un regalo al neopresidente, e lui deve fare un regalo ai sardi.

La caduta drammatica del numero di votanti è una spia del disincanto che serpeggia fra la popolazione, e forse di qualcosa di più, della disperazione di trovare nella politica e nelle istituzioni modalità e linguaggi che intercettino e affrontino i problemi dei cittadini. Risalire la china del discredito che investe la politica non è facile per nessuno, non è una cosa di tempi brevi. Ma bisogna cominciare facendo delle cose che rivelino nuove intenzioni e parlino un nuovo linguaggio.

Il primo passo in questa direzione è stata la candidatura di Francesco Pigliaru, arrivata tardi e in modo tormentato, ma infine è arrivata ed è stata compresa e apprezzata dagli elettori, non solo da quelli che votano tradizionalmente per il centrosinistra.

Il secondo passo è la Giunta. Da tempo – forse da sempre – le Giunte regionali sono state la risultante di lottizzazioni e padrinaggi. Ma quando la politica aveva ben altro spessore ne uscivano anche cose buone. E poi l’opinione pubblica era disposta a perdonare molto. Oggi non è più così. Perciò è necessario dare un taglio netto col passato, evitare di dare anche solo l’impressione che il gioco consista nello spartirsi le spoglie di un bottino che i partiti poco hanno contribuito a conquistare. Bisogna imboccare una pratica che parli un linguaggio nuovo.

Il regalo che i partiti dovrebbero fare a Pigliaru è aiutarlo e sostenerlo nel comporre una Giunta di persone dotate di qualità e di competenze, a prescindere da lottizzazioni e padrinaggi. Pigliaru dovrebbe pretenderlo e fare lui questo regalo ai sardi. E’ nelle condizioni di farlo, può non lasciarsi trascinare in pratiche deteriori. Non per una Giunta del Presidente, non per l’uomo solo al comando, ma per una Giunta che sia frutto di un metodo semplice e comprensibile: qualità e competenza. Al di fuori di questo metodo, il solco scavato fra politica e cittadini, reso evidente dal numero dei non-votanti,è destinato ad allargarsi e rischia di travolgere le istituzioni democratiche.                                                 

One Comment

  1. Rosy

    Alcuni personaggi della giunta appena presentata suscitano curiosità e tante, ma proprio tante,perplessità ,ma tant”è lasciamoli lavorare !!

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