Ricordo di Laura Morelli Pinna [di Attilio Mastino]

laura morelli

Vorrei ricordare Laura Morelli partendo dalla sua pagina facebook che è illuminata dalla fotografia di una cascata di acqua cristallina che cade dall’alto delle rocce antiche, scolpite dal tempo, in un luogo remoto della Sardegna: immagino che alla base della cascata, sulle rive del laghetto, in un ambiente tanto suggestivo Laura abbia vissuto alcuni dei momenti più belli della sua vita, sia stata felice, magari assieme a Gaetano e ai due ragazzi, Francesca e Lorenzo, che oggi la piangono e che avvertono i morsi della solitudine.  L’acqua limpida di quella cascata mi ha ricordato il sorriso di Laura, il suo ottimismo, la sua voglia di costruire, la sua passione, il suo coraggio anche negli ultimi giorni. Soprattutto il suo amore per gli altri.

Ho pensato di ricordare Laura nella Chiesa di Cristo Risorto a Porto Torres, circondata da tanti amici, soprattutto pensando al dolore della nostra Gabriella Mondadini che assieme a Vittorio avevo incontrato in aeroporto ad Alghero quando partivano a trovarla a Torino, per l’ultimo viaggio. Un’amica che le era cara ha scritto su facebook che quando lei è uscita dalla chiesa il cielo si è aperto e il sole è comparso all’improvviso, sorridente quasi come per accoglierla. Ho avuto modo di ricordare commosso anche in Senato Accademico e in Consiglio di Amministrazione nell’Università di Sassari la studiosa, la nostra ricercatrice, la collega, con un’emozione e una partecipazione che è stata veramente di tutti.

Laura era nata a Sassari il 27 gennaio 1967, aveva compiuto da poco 46 anni. Si era laureata in Scienze Biologiche nel 1997 studiando la struttura genetica della popolazione di Villanova Monteleone e aveva iniziato una collaborazione con l’allora Istituto di Microbiologia e Virologia dell’Università e i colleghi della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche, naturali, della Facoltà di Medicina e Chirurgia, del Dipartimento di Zoologia e Genetica evoluzionistica (lavorando con Giuseppe Vona, Piero Cappuccinelli Luigi Fiori, Paolo Francalacci, Francesco Cucca, Giulio Rosati e tanti altri). Dottore di ricerca in scienze antropologiche con una tesi sulla variabilità del genoma mitocondriale umano, abilitata all’esercizio della professione di biologo, aveva studiato a Barcellona con l’Erasmus, al Department of Genetics di Stanford, al Microcitemico di Cagliari, e poi aveva ottenuto una borsa di studio del CNR presso l’Istituto di genetica molecolare a Proto Conte di Alghero tra il 1997 e il 1999, seguita da Mario Pirastu.

Successivamente è stata titolare di un assegno di ricerca svolgendo un progetto su “Fitogenesi ed evoluzione dei sistemi genetici” (coordinatore Paolo Francalacci) e nuovamente dal 2004 per 4 anni con un progetto su “Genetica, Patogenesi, incidenza e prevenzione di malattie ad alta prevalenza in Sardegna”, finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna presso il Dipartimento di Scienze Biomediche (coordinatori Giulio Rosati e Francesco Cucca). Dal 17 dicembre 2008 è diventata ricercatrice a tempo indeterminato per il settore BIO/18 “Genetica” nella Facoltà di Scienze Matematiche fisiche e naturali e due anni fa era stata confermata nel medesimo ruolo, aderendo al nuovo Dipartimento di scienze della natura e del territorio, dove si è dedicata al tema della variabilità genetica in popolazioni umane e alla ricerca di varianti genetiche associate a malattie complesse.

Al centro dei suoi interessi e dei suoi studi: il genoma di migliaia di pazienti con sclerosi multipla, le più recenti acquisizioni in tema di DNA mitocondriale, il Cromosoma Y, i fattori genetici responsabili della suscettibilità al diabete autoimmune. Temi che aveva poi trattato in molti congressi internazionali, con decine e decine di lavori originali e alcuni libri come quelli dedicati al popolamento della Corsica, della Sardegna e della Sicilia, con una prospettiva storica che ancora impressiona e che certo richiama il lungo e fecondo rapporto anche culturale e scientifico con la madre Gabriella.

Colpisce nelle sue numerose pubblicazioni e nei progetti di ricerca ai quali ha partecipato questa dimensione interdisciplinare, questo rapporto intenso con équipes di ricerca differenti nel CNR, nell’Università, nel Centro interdisciplinare per lo sviluppo della ricerca biotecnologica e per lo studio della biodiversità della Sardegna e dell’area mediterranea: trasversalmente i suoi lavori investivano l’area sanitaria, l’area delle scienze biologiche, dell’antropologia, della zoologia e della genetica. Ha insegnato Genetica umana nel corso di laurea interfacoltà in Biotecnologie e in altri corsi di laura di diverse Facoltà, in particolare per le professioni sanitarie, lasciando nel dolore una generazione di studenti.

Voglio oggi ricordare le sue passioni, le sue curiosità, il gusto per la scoperta che l’ha sempre accompagnata: ci mancherà il suo sorriso e la sua amicizia, ma anche la sua capacità di investigare, di ricercare, di ottenere dei risultati scientifici, di esplorare una terra incognita, alla quale si affacciava affascinata e piena di desideri.

Sassari, 22 febbraio 2013

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