Il metano è una fonte fossile climalterante: la Sardegna è all’avanguardia nella produzione di energia da fonte rinnovabile [di Wwf Italia Sardegna e Italia Nostra Sardegna]
Il metano arriva in Sardegna – fuori tempo massimo – nei comuni di Quartu Sant’Elena e Alghero coinvolgendo 7mila famiglie, di Quartu Sant’Elena, Monserrato, Quartucciu, Settimo San Pietro, Sinnai e il quartiere della Pietraia di Alghero con 259 predisposizioni collegate alla rete cittadina del gas. L’evento, è stato definito <<storico>>, ma la vera notizia è che il metano fonte fossile climalterante arriva nelle utenze cittadine senza che sia stata realizzata la dorsale, cioè il metanodotto che avrebbe “bucato” inutilmente l’isola da nord a sud causando vari impatti sull’ambiente, sulla vegetazione, sulla fauna, sui corsi d’acqua, sulla salute. Quindi il metano, fonte fossile climalterante, arriva nelle utenze private senza avere bisogno dei previsti mega rigassificatori costieri e di grandi opere, il cui costo era stimato complessivamente in 1 miliardo e 400 milioni di euro. Sarebbe stata una spesa astronomica ingiustificata – per una fonte fossile climalterante di transizione che avrebbero dovuto pagare i cittadini nelle proprie bollette: un investimento colossale senza una prospettiva di futuro che avrebbe sottratto risorse allo sviluppo delle fonti rinnovabili, settore in cui la Sardegna è all’avanguardia. Il metano, fonte energetica inquinante e climalterante di origine fossile, oggi, non ha ragione di esistere per le utenze domestiche in quanto superata dagli impianti fotovoltaici da posizionare sui tetti degli edifici con (o senza) l’organizzazione delle comunità energetiche. In questo senso la Sardegna è all’avanguardia in Europa con diversi modelli consolidati: le comunità energetiche di Benetutti e Berchidda o il progetto del comune di Porto Torres con gli impianti fotovoltaici pagati dal comune. Anche in questo caso le emissioni di CO2, nel corso del primo anno di esercizio, sono state ridotte drasticamente e la bolletta elettrica delle famiglie coinvolte tagliate di oltre il 50% senza dover ricorrere a nessun incentivo statale. C’è da chiedersi chi sarebbe tanto ingenuo da spendere, oggi, somme ingenti per riscaldare la propria abitazione con un combustibile, il gas, considerato ormai a termine, quando potrebbe tranquillamente, senza spendere neppure un euro, attingere al superbonus previsto dal Decreto Rilancio per produrre buona parte del proprio fabbisogno energetico, per ridurre i propri consumi e la propria impronta ecologica? È chiaro che metano e gas rappresentano una fonte energetica inquinante ed economicamente fuori mercato appartenente al passato energetico dell’umanità e che fautori del gas sono solo coloro che traggono beneficio dalla costruzione di queste inutili infrastrutture. Nei mesi scorsi Italia Nostra, Cobas Cagliari, Unione Sindacale di Base e WWF hanno presentato il dossier SARDEGNA “ ISOLA ZERO CO2” – Phase out 2025 con proposte operative per la decarbonizzazione della Sardegna e, nelle settimane scorse, il Wwf Italia, ha presentato un’approfondita analisi del sistema energetico della Sardegna curata dal Gruppo RELAB del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano indicando le soluzione per il phase out dal carbone nel 2025 e da tutte le fonti fossili nella produzione di energia. 6 Agosto 2020
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