Passeggiata a mare [di Franco Masala]

passeggiata

“Il periodo ordinario di incubazione per ogni opera, anche la meno ardua e la più urgente, è per Cagliari affare cui spesso non basta la vita media di un uomo. Dal germe, o idea madre, allo sviluppo di essa, occorre almeno un corso di trenta o quaranta anni”. (Emilio Bonfis, Cagliari ai miei tempi, 1884).

A volte ne occorrono anche settantacinque. E’ il caso della gradevole passeggiata a mare che va dal Molo Ichnusa a Su Siccu, finalmente inaugurata di recente. Era infatti il 1938 quando il piano regolatore di massima prescriveva: “Così per il nuovo centro di Bonaria si è prevista la sua espansione fino alla zona di risulta della bonifica, ove è previsto un largo lungomare, ai piedi della collina omonima fino ai margini del Canale della Salina. La zona oltre il canale fino al Lazzaretto è stata mantenuta come riserva di espansione.”

Le vicende della seconda guerra mondiale e, poi, i bombardamenti del 1943 bloccarono l’iter del piano che, adeguato alle necessità molto differenti di una città martoriata, fu finalmente approvato nel 1947.

Di lungomare si è parlato per lungo tempo senza arrivare a un risultato tangibile. Già la demolizione della recinzione del porto, con la giunta Delogu, aveva avviato il recupero di un rapporto con il mare sempre negato ai cagliaritani. Poi il fronte mare della via Roma e la sistemazione dello spazio della Darsena. Ora la passerella di legno sospesa sull’acqua che consente, finalmente, di osservare il palazzo del Comando Militare Marina, pregevole architettura “piacentiniana” nel connubio tra pietra e mattoni, e il Liceo “Alberti”, dove un tempo era l’educatorio minorile “Pasella”. E, ancora,   la sistemazione a panchine e la pista ciclabile a Su Siccu.

Speriamo in un rapido proseguimento fino a Sant’Elia per terminare un lungomare sempre rimandato. Sempre che non si debbano attendere altri decenni …

 

One Comment

  1. Caro Franco, tra le date storiche puoi inserire il 1995 anno in cui la manifestazione ‘Cagliari Grand Prix’ inserì il ‘percorso natura’ a piedi dal Poetto a Sant’Elia passando per la Sella del Diavolo, Calamosca il colle Sant’Elia per finire nella piazza di chiesa, e il 1996 quando chiesi al vicesindaco Porceddu di estendere l’arrivo davanti al Comune di Via Roma passando (allora) davanti alla Fiera e sfruttando i ponti dello stadio. Non pago insistetti con Maurizio Onorato (allora assessore al traffico della giunta Floris) perché sulla vecchia via del sale si facesse una pista ciclabile (poi finalmente fatta e inaugurata da buon Coni). Ora, sin da quella data insisto per un ‘ponte di legno’ bello e caratteristico che scavalchi il canale di Mammarranca all’altezza del Padiglione Nervi e che completi la passeggiata a mare Via Roma-Sant’Elia. Chissà che prima di morire noi non si possa passeggiare a braccetto insieme lungo tutto quel tratto.

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