Sole che sorge [di Franco Masala]
Sono mesi, da quando il COVID-19 ha invaso tutto il mondo, che dobbiamo subire una frase fatta – “si vede una luce in fondo al tunnel” – puntualmente smentita dai fatti. Il 2020 se n’è finalmente andato con tutto il suo carico di avvenimenti nefasti che, purtroppo, hanno confermato la tradizionale negatività dell’anno bisestile. E sì che era nato con i migliori auspici che si possono tradurre in due circostanze poi smentite dalla pandemia: la prima sono i giochi olimpici di Tokyo, sospesi tra molte polemiche, e il secondo è il 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven, celebrato poi in tono minore a teatri ed enti concertistici chiusi. Sono falliti, insomma, proprio due avvenimenti che avrebbero unito popoli e genti. Il 2021 ha dunque un carico di aspettative che, a partire dalla sconfitta del virus, per gli Italiani in particolare si colora delle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante, previste in grande abbondanza per tutto l’anno. Certo riesce difficile guardare al futuro immediato in termini positivi e allora la proposta è di prendere come emblema di speranza uno dei dipinti più celebri della storia dell’arte di ogni tempo, Impression, soleil levant esposto da Claude Monet nella leggendaria mostra parigina del 1874 nello studio del fotografo Nadar. Forse è un’immagine scontata ma l’impressione è proprio il sole che sorge e che si fa strada al di sopra del porto di Le Havre fino a riflettersi, sfrangiandosi, nelle acque antistanti. Ciò fece gridare allo scandalo il critico maldestro di turno che bollò negativamente tale pittura, determinando la nascita del termine Impressionismo. Ancora oggi questo modo rivoluzionario di vedere e riprodurre la realtà affascina e ci porta diritti fino a certe esperienze di arte vicina a noi dove il colore e la frantumazione delle forme aprono strade di comunicazione che constatiamo giorno per giorno nell’uso delle immagini. Il quadro fu rubato nel 1985 prima del ritrovamento di cinque anni dopo. È bello dunque considerarlo un’immagine di speranza che vale ad accompagnare un anno che ci auguriamo sarà finalmente più positivo (e non ci vorrà molto) di quello appena trascorso. Per tutti. *Impression, soleil levant di Claude Monet, 1872 (Parigi, Museo Marmottan). |