In Sardegna bisogna fermare il piano Crisanti e puntare tutto sulle vaccinazioni [di Vito Biolchini]
Non c’è più tempo. Neanche per disquisire, per argomentare. Non ce n’è. Quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi basta e avanza. C’è tempo solo per agire. E in questa situazione l’unica cosa sensata sarebbe quella di sospendere il piano regionale di tracciamento firmato dal virologo Andrea Crisanti e concentrare tutte le energie sulla campagna vaccinale contro il Covid, che in Sardegna è partita da sette giorni e già fa registrare ritardi inammissibili (stasera siamo al 18,5 per cento dei vaccini somministrati contro la media italiana del 47). Se ci fossero state le risorse umane per portare avanti contemporaneamente le due campagne, nulla quaestio. Ma così non è. E allora che senso ha destinare alla somministrazione dei vaccini appena cinquanta persone (come ha dimostrato La Nuova Sardegna di ieri) e invece negli stessi giorni mobilitarne seicento (trecento tra Ats e Usca e altrettante tra amministrazioni comunali e Protezione civile) per lo screening in Ogliastra? Forze preziosissime, sottratte a tutte le Asl dell’isola e perfino a qualche struttura privata, per uno screening che tantissimi medici a questo punto reputano inutile: perché ha dato risultati modesti (in Ogliastra si attendevano almeno trentamila persone, ne sono arrivate ventiseimila: meno della metà di tutti i residenti, che sono circa 57 mila) e perché le priorità ora sono altre. E perché, aggiungo io, tanti comuni stanno già procedendo autonomamente a sottoporre la loro popolazione ai test antigenici. Solamente sfogliando i quotidiani degli ultimi giorni, si scopre che i test sono stati effettuati o stanno per partire a Quartu, Settimo San Pietro, Terralba, Dolianova, Porto Torres, Fonni, Ollolai, Sarule, Desulo, Olzai, Monti, Badesi, Albagiara, Assolo, e a tappeto per tutti gli studenti della Gallura. A questo punto la cosa migliore sarebbe capire quali amministrazioni locali o organizzazioni private si sono già mosse o stanno per farlo, convogliando i dati degli screening rapidi su una piattaforma in open data (così come il governo sta facendo con la campagna vaccinale), per intervenire solo nelle situazioni più critiche e invece concentrare tutte le risorse umane e organizzative sul fronte del vaccino anti Covid. Il piano Crisanti è stato superato dagli eventi e forse è anche metodologicamente sbagliato: lo hanno affermato il docente di fisica teorica Mariano Cadoni (intervistato due giorni fa dall’Unione Sarda), e oggi l’esponente dei Riformatori Pierpaolo Vargiu secondo cui “Fatto così lo screening non ha senso”. Ora la priorità è un’altra, è il vaccino. Che va somministrato nel più breve tempo possibile, perché se ciò non dovesse avvenire la campagna rischierebbe (come è stato già dimostrato) di non essere efficace. E la mancata vaccinazione provocherebbe la morte di tante persone. Vite che ora possono essere salvate se si agisce in fretta e concentrando gli sforzi sull’unico vero obiettivo. A questo punto non sono ammesse distrazioni e tentennamenti. Le poche risorse umane che sono a disposizione dell’Ats, tutte le energie organizzative, tutte le intelligenze devono essere destinate alla campagna vaccinale che deve coinvolgere tutta la società sarda. Il presidente Solinas, l’assessore Nieddu, il commissario Temussi, l’intera maggioranza che governa la Regione, lo stesso Crisanti non possono più nascondersi. La pandemia ha costretto tutti a rivedere i propri piani. Cambiare strada non sarebbe un fallimento ma un segno di responsabilità. Concluso lo screening in Ogliastra, il piano Crisanti va sospeso e tutte le risorse e le energie indirizzate immediatamente alla campagna vaccinale contro il Covid. Non c’è più tempo da perdere. |
Giustu!!!