Monti Prama e le Giornate FAI di Primavera [di Giovanni Cappai]

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Sabato 22 e domenica 23 marzo 2014 Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana. La Delegazione Fai di Cagliari, in occasione della 22ªEdizione Giornate FAI di Primavera, invita tutti a “MONT’E PRAMA E IL POTERE DELLE IMMAGINI. 1974/2014 PUGILATORI, ARCIERI, GUERRIERI E NURAGHI: LA SCOPERTA DELLA STATUARIA MONUMENTALE DELLA CIVILTÀ NURAGICA. Cagliari: Museo Archeologico Nazionale, Cittadella dei Musei Sabato 22 marzo ore 11.00-13.00/16.00-18.00- Domenica 23 marzo ore 10.30-13.00/16.00-18.00. Cabras: Civico Museo Archeologico “Giovanni Marongiu” Domenica 23 marzo ore 11.00-13.00/16.00-18.00.

 

“Due giorni per ammirare l’Italia e 365 per salvarla”. Questo è il moto della ventiduesima Giornata FAI di Primavera. La delegazione FAI di Cagliari dedica questo evento FAI del 2014 alla inaugurazione  dell’allestimento temporaneo “Mont’e Prama 1974-2014” che il Ministero per i Beni culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali della Sardegna, Sovrintendenza dei Beni Archeologici di Cagliari e Oristano, con il supporto della Regione Sardegna, il Comune di Cagliari e il Comune di Cabras, ha pensato quale anteprima del Sistema Museale di Mont’e Prama che sarà organizzato su tre poli museali di Cagliari, Cabras e Sassari e che sarà completato nel 2015. 

Gli apprendisti ciceroni delle scuole secondarie Ugo Foscolo di Cagliari e Istituto Comprensivo  di Cabras, illustreranno la rilevanza storica dell’area archeologica di Mont’e Prama nel Sinis e l’imponente ritrovamento nel 1974 di migliaia di frammenti di grandi statue in calcare. I visitatori saranno accolti dagli studenti sabato 22 e domenica 23, presso la cittadella dei Musei a Cagliari, e a Cabras, domenica 23 nella sede del museo di Cabras.

Le sculture nuragiche di Mont’e Prama sono la più grande novità dell’archeologia sarda degli ultimi decenni: statue antropomorfe maschili che riproducono gli schemi figurativi e lo stile dei più elaborati bronzetti nuragici dell’età del Ferro (circa 930-730 a. C.) e che raffigurano soprattutto singolari “pugilatori” con guanto armato e scudo protettivo tenuto sopra la testa, ma anche classici arcieri con arco sulla spalla e guerrieri con scudo rotondo. Altre sculture rappresentano i maestosi nuraghi, emblemi e simboli di identità culturale. Ritrovate in una miriade di frammenti nell’area della singolare necropoli di Mont’e Prama, nel Sinis di Cabras fra il 1974 e il 1979, sono state oggetto di un intervento di restauro che ad oggi ha portato alla ricomposizione di diverse decine di figure.

Le sculture di Mont’e Prama avevano certamente un valore di affermazione di identità culturale, aspetto particolarmente significativo in un momento storico di trapasso caratterizzato da profonde tensioni e trasformazioni e dal confronto tra popolazioni insulari di origine nuragica e gruppi di derivazione fenicio-levantina che cominciavano ad insediarsi nelle coste dell’isola. La necessità di riaffermare l’unitarietà e la comunanza dei valori sociali della civiltà nuragica portano le comunità dei sardi a declinare i  paradigmi artistici della diffusissima e minuta produzione bronzea nelle nuove e imponenti statue monumentali di calcare.

 

Le statue di Mont’e Prama, poste a monito e custodia dei valori  della antica cultura  nuragica rappresentano anche la sua capacità di rinnovarsi e confrontarsi in un processo di riaffermazione che prelude alla formulazione, nei secoli successivi, di valori comuni in un processo di integrazione culturale che caratterizzerà l’Isola in tempi antichi e anche recenti.

 

Nel 1974, lavori agricoli eseguiti alla base della collina di Mont’e Prama, accanto alla strada provinciale, portarono in luce diversi frammenti di grandi statue in calcare. Il prof. Giovanni Lilliu, al momento il massimo esperto delle antiche civiltà della Sardegna, subito interpretò le sculture come pertinenti alla fase più avanzata della civiltà nuragica per le evidenti affinità con i piccoli bronzetti votivi.Gli scavi scientifici negli anni successivi portarono al rinvenimento di oltre 5.000 frammenti di statuaria e di imponenti e stratificati siti funerari.

 

Le sculture, ridotte in migliaia di frammenti, dei quali alcuni  (poche unità) esposti nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari dal 1975, e per il resto conservate nei magazzini dello stesso Museo, sono state trasferite nell’anno 2005 al Centro di Restauro di Li Punti a Sassari, dando il via ad un complesso processo di restauro che ad oggi ha portato alla ricomposizione di diverse decine di figure. L’allestimento temporaneo proposto, in attesa delle costituzione del sistema Mont’e Prama  articolato sui tre poli museali di Cagliari, Cabras e Sassari, espone le statue ad oggi ricomposte e presenta in anteprima al pubblico i risultati degli studi con innovativi sistemi di comunicazione che prevedono anche l’esposizione dei  risultati della scansione e ricostruzione tridimensionale virtuale delle sculture, in modelli digitali ad altissima definizione.

 

Abbiamo inteso dedicare il più importante dei nostri eventi annuali di promozione culturale ad affiancare un progetto di rilevanza europea nel quale crediamo vivamente. È uno degli obbiettivi statutari del FAI promuovere la conservazione e la promozione del patrimonio culturale, bene comune sul quale si fonda la nostra identità, in modo diretto, con le azioni rivolte a restaurare e aprire al pubblico i luoghi significativi del patrimonio culturale trascurati o disconosciuti, e in modo indiretto supportando le azioni rivolte al far crescere la consapevolezza di tutti dell’importanza della preservazione del patrimonio culturale e ambientale.

 

La complessità e la rilevanza euro-mediterranea del fenomeno scultoreo di Mont’e Prama hanno richiesto l’elaborazione di un progetto culturale di valorizzazione di livello qualitativo pari alle più importanti imprese museali europee degli ultimi tempi. Il nuovo sistema museale regionale proposto dal Ministero per i Beni Culturali e dalla Regione Sardegna, articolato sui tre poli territoriali (il museo di Cabras in prossimità del sito del ritrovamento, il museo Archeologico Nazionale di Cagliari deputato alla conservazione del patrimonio archeologico di questo territorio e il centro di eccellenza per il restauro di Li Punti a Sassari) che sono anche l’emblema del processo virtuoso che porta dalla scoperta alla tutela e alla valorizzazione di questo inestimabile patrimonio, corrisponde all’obbiettivo di assegnare al ritrovamento e alla storia che tale ritrovamento testimonia una rilevanza europea,  e le mostre inaugurate dalla GFD 2014 costituiscono un anteprima eccezionale.

 

La Delegazione FAI di Cagliari e i numerosi volontari FAI  che anche quest’anno supporteranno l’evento sono orgogliosi di sottolineare l’importanza del tema dedicando il loro impegno nella 22a edizione delle Giornate Fai di Primavera a rendere comune la consapevolezza dell’importanza del patrimonio culturale che le statue di Mont’e Prama rappresentano.

 

*Capo Delegazione FAI Cagliari

 

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