Il PSd’Az di cento anni fa: ricordo di Giuseppe Zuddas [di Marco Sini]
Giuseppe Zuddas era nato a Monserrato nel 1898 ed è stato un sardista dal 17 aprile del 1921 al 28 agosto del 1936 quando è caduto combattendo nella guerra civile spagnola a difesa della Repubblica con la tessera del P.S.d’Az. in tasca. Sì anche Peppino Zuddas è stato partecipe della fondazione del PSd’Az e deve essere additato come esempio alle nuove generazioni. Ha fatto parte di quella schiera di giovani soldati sardi reduci dalla “grande guerra”, in cui aveva combattuto come artigliere, che partecipa alla nascita del movimento dei combattenti e allo sviluppo del primo sardismo. Pochi mesi dopo a inizio del 1922, all’età di 24 anni, Zuddas è il Segretario della Gioventù Sardista. Fin dai primi anni venti del ‘900 si oppose fermamente al sorgente fascismo ed è stato un organizzatore delle Camicie grigie e dei “contadini sardisti”, per usare una definizione che diede di lui Emilio Lussu. E’ con Lussu a Monserrato quella domenica 10 settembre del 1922, nell’episodio di reazione dei giovani sardisti monserratini alle provocazioni degli squadristi fascisti mirabilmente raccontato nella prima parte di “Marcia su Roma e dintorni”. Le elezioni politiche del 6 aprile del 1924, che hanno visto il listone fascista trionfare dappertutto, registrano a Monserrato, il suo paese, la vittoria schiacciante del PSd’Az. Anche se solo un mese dopo, il sindaco sardista Sarigu viene revocato e il Comune commissariato dal Prefetto Gandolfo. Dopo il passaggio al fascio di pezzi importanti di dirigenti sardisti e di progressiva compressione delle libertà fondamentali, quando l’aria diventa irrespirabile per lui, sia sul piano politico che per la sua sicurezza personale, nell’autunno del 1924 prende la via dell’esilio verso la Francia e da qui spenderà la sua vita come antifascista militante e per la libertà dei popoli. Nell’agosto del 1929 Zuddas a Parigi è partecipe della costituzione di Giustizia e Libertà e diventa uno stretto collaboratore di Emilio Lussu che lo invia in Sardegna per tenere i contatti con i dirigenti sardisti. E’ lui che fa da anello di collegamento e nell’autunno di quell’anno viene clandestinamente in Sardegna latore del messaggio-proposta di Emilio Lussu ai dirigenti sardisti rimasti in Sardegna per l’adesione a Giustizia e Libertà. Si reca a Nuoro per incontrare Dino Giacobbe e, come racconta Simonetta Giacobbe, non avendolo trovato in casa e dopo essere stato riconosciuto da sua moglie Graziella Sechi, lascia per Dino il messaggio di Lussu. Verrà clandestinamente in Sardegna altre volte per conto di Lussu e anche se sbrigativamente nella scheda e nei rapporti dell’OVRA è indicato come “pericoloso comunista” sarà sempre un sardista coerente. Zuddas è stato un antifascista internazionalista che va in Spagna a combattere in difesa della Repubblica spagnola quando è minacciata dall’esercito golpista di Francisco Franco. Zuddas è il braccio destro di Carlo Rosselli nelle file della formazione “Ascaso-Rosselli” col nome di battaglia “Resy”. Purtroppo fu uno dei primi a cadere in combattimento, all’età di 38 anni, il 28 agosto del 1936 in una trincea sul “Monte pelato”, che come ho avuto modo di constatare nell’aprile del 2014 quando sono stato con una delegazione di Monserrato in quei luoghi, è una piccola collinetta vicino al piccolo comune di Vicién, a pochi chilometri da Huesca, capitale provinciale dell’Aragona. Insieme a Zuddas caddero in combattimento altri 7 internazionalisti italiani, tra i quali l’anarchico nuorese Pompeo Franchi, mentre lo stesso Carlo Rosselli rimase ferito. Nella battaglia del “Monte pelato” c’era anche un altro sardo, Tomaso Serra, residente in Francia dal 1915, poi in Belgio, Svizzera, Spagna dove combatte per la Repubblica, riparato in Francia è arrestato dai tedeschi e consegnato alla polizia fascista che lo invia al confino di Ventotene, da dove fugge nel settembre del 1943 per partecipare alla Resistenza romana. Si stabilisce e vive a Barrali dalla fine del 1944 fino alla sua morte nel 1985. La morte di Zuddas e degli altri italiani, avvenuta in pratica nella fase iniziale dei combattimenti strutturati tra esercito franchista e volontari internazionalisti, destò molta impressione negli ambienti dell’antifascismo italiano all’estero ed ebbe grande risonanza sulla stampa. Augusto Monti scrisse un lungo affettuoso articolo commemorativo dal titolo “Resy” sul settimanale “Giustizia e Libertà” del 4 settembre del 1936 che si stampava a Parigi.Nell’articolo Monti racconta di Zuddas, ne descrive le caratteristiche come uomo taciturno e che non ama scherzare. Come uno che diceva poche parole “piene di buonsenso” e che erano “come se fossero state pesate come una bilancia, tanto erano sensate e misurate”. Aggiunge che “era un uomo d’azione” e ricorda del sodalizio che ebbe con lui anche nei preparativi della partenza per la Spagna. Descrive infine le fasi della battaglia del Monte pelato e della morte di Zuddas. Ultima annotazione: “in una tasca dei pantaloni di Peppino Zuddas fu trovata la tessera del Partito Sardo d’Azione”. Monti chiude l’articolo di G.L. con un passaggio che sembra rivolto alla memoria da preservare: “Resy! Il tuo corpo riposa nel cimitero di Vicién, ma la tua memoria è rimasta qui con noi come empio magnifico di eroismo e di fede, come sprone a continuare la battaglia”. Dopo il lungo ricovero in Svizzera e aver subito un intervento chirurgico Lussu torna a Parigi nel 1938 e onora due suoi cari amici, partecipa al funerale di Carlo e Nello Rosselli e rende visita alla vedova di Peppino Zuddas Emilia Ruella. Anche nella sua prima visita a Monserrato nel 1944, appena rientrato in Sardegna dopo lunghi anni dall’esilio e da Roma Lussu si reca a far visita alla madre di Peppino e in un suo scritto accomuna il sacrificio di Zuddas caduto sul Monte Pelato nel 1936 a quello del cagliaritano Silvio Mastio, caduto in Venezuela nel 1931, come espressioni dell’impegno internazionalista dei sardi e dei sardisti per la libertà dei popoli. Nel 1944 la Giunta comunale di Cagliari espressione della concentrazione antifascista e del CLN guidata da Cesare Pintus e in cui siedono due assessori monserratini, l’avv. Enrico Nonnoi in e Antonino Picciau in rappresentanza del PSd’Az, delibera di intitolare a Giuseppe Zuddas una delle vie più importanti di Monserrato. A Giuseppe Zuddas è dedicato il Film-documento “Zuddas” di Valeria Patané e il mio libro “Giuseppe Zuddas- Sardista, Antifascista, Internazionalista”.
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