Sovranisti e Sovrani [di Pier Giorgio Testa]
L’uso ormai stucchevole di suffissi, si potrebbe dire “a fine di dileggio” ha riguardato anche le Nazioni europee, o meglio qualche partito in esse albergante o governante che non si schiera con la maggioranza e sostiene posizioni alternative, anche estreme. Secondo Wikipedia il sovranismo è una posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in contrapposizione alle dinamiche della globalizzazione e alle politiche sovrannazionali di concertazione. Si tratta di un concetto ambiguo e fraintendibile, sotto il quale possono essere fatte rientrare, oltre all’ideale democratico di sovranità popolare, anche istanze di tipo federalista, autonomista, nazionalista e anche indipendentista. In Italia il termine è divenuto di uso ricorrente soprattutto negli ultimi anni, allo scopo propagandistico di accreditare l’associazione automatica fra ogni posizione politica che rivendichi la riconquista della sovranità nazionale e l’uscita dall’Unione europea e i nazionalismi di destra. Lo slittamento semantico in alcuni casi è stato tale da far coincidere il termine con l’indicazione della destra populista, anche laddove le posizioni di quelle destre sono apertamente a favore delle ingerenze straniere nella politica nazionale e dei vincoli esterni (tipicamente legati alle alleanze strategico-militari e agli accordi commerciali con gli USA) Ed è proprio qui il motivo del contendere, perché i sovranisti della destra sono filoamericani alla stessa stregua degli antisovranisti di sinistra che si sono riscoperti filoinglesi e filoamericani, quasi esistesse un’identità di vedute e di interessi tra quei popoli e gli europei. Per essere ancora più chiari qualcuno dimentica o finge di dimenticare chi, nel Mondo siano i veri Sovrani: per es. la Regina Elisabetta che governa la mai troppo magnificata patria della Democrazia (quale?), cioè Inghilterra Scozia, Galles Irlanda del Nord, è anche regina di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Isole Falkland, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu, oltre che governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, Signora dell’Isola di Man e sovrana di Jersey e Guernsey[7]. Circa 143 milioni di persone nel mondo sono suoi sudditi. Invece il presidente degli USA comanda su una popolazione complessiva di 335 milioni di persone Sono dipendenti dagli Stati Uniti anche alcuni territori, i quali comunque non fanno parte di alcuno Stato dell’Unione né della Federazione in senso stretto. Essi sono: Porto Rico, le Samoa Americane, le Isole Marianne Settentrionali, le Isole Vergini americane e Guam. Ma a queste si possono aggiungere il Giappone, la Corea del Sud e …..l’Italia? Cioè Nazioni formalmente indipendenti, ma sostanzialmente definibili “aree d’influenza economico-culturale”, forse ancora in virtù dell’esito delle guerre del 1900. Letta in questa chiave la vicenda, si può dire che da una parte ci sono i sovranisti che credono di poter combattere le politiche sovrannazionali, ritenendole sacrificanti le singole loro Nazioni e i Sovrani dall’altra che sicuramente comandano, eccome! e decidono esclusivamente di ottenere i propri vantaggi come dimostrano l’abbandono della UE da parte degli Inglesi o la scoperta del controllo spionistico sulle transazioni economiche della stessa UE, da parte dei Servizi segreti americani. Ma non è per caso che la riunione sovrannazionale dell’Europa sotto un pensiero unico, lungi dal rappresentare un’occasione per competere in termini economici e culturali, finisca per essere una preda più facilmente gestibile da parte di economie oltreoceaniche?
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