L’Insularità in Costituzione? La strada maestra per una dimensione paesaggistica del territorio [di Luca Caschili]
Per tutta l’esperienza di amministratore pubblico, appena conclusa, come Assessore tecnico alla pianificazione strategica, territoriale e urbanistica del Comune di Carbonia, ho avuto la cognizione che il paesaggio è fatto da noi e di noi, e, in poche parole, che, parafrasando João Nunes, il Paesaggio è la nostra nicchia ecologica. Con questo sguardo ho accolto l’invito della Presidente del Comitato scientifico, Maria Antonietta Mongiu, e dell’indimenticabile Presidente del Comitato per l’insularità Roberto Frongia, a portare il mio contributo, da pianificatore territoriale, urbanista e studioso del paesaggio, al Comitato scientifico. Il lavoro che abbiamo condotto e svolgiamo con modalità partecipative, ormai parte integrante delle pratiche della pianificazione strategica, come Comitato, è sempre volto a capire come si possano dare prospettive al territorio sardo e alla sua popolazione per avere condizioni di partenza identiche a quelle del resto dei luoghi e dei cittadini italiani in termini di diritto alla salute e alle cure mediche, all’istruzione e allo studio, alla mobilità e, più in generale, alla possibilità di accedere a beni e servizi in modo egualitario rispetto al resto d’Italia. Nessuna rivendicazione quindi, ma solo la volontà di poter pianificare e progettare il nostro futuro senza dover chiedere niente a nessuno ma soltanto esercitando un diritto che azzererebbe lo scarto economico e sociale attualmente esistente senza svantaggi rispetto agli altri territori. Il percorso che ha portato all’approvazione all’unanimità in Senato del DdL costituzionale d’iniziativa popolare per la modifica dell’articolo 119 della Costituzione è stato un processo partecipato, condiviso e che ha visto i cittadini sardi svolgere un ruolo da protagonisti coadiuvati da studiosi, professionisti ed esperti oltre che dai politici, dai parlamentari e dagli allora sottosegretari Giulio Calvisi e Alessandra Todde, attuale viceministro al MiSE. È stato ed è un momento alto di costruzione di intelligenza collettiva, di empowerment e di attuazione di paesaggio inteso come spazio di relazione e di confronto dove la società civile, i politici, l’accademia, gli esperti e i tecnici possono confrontarsi con la complessità, nell’intento di co-costruire il bene comune per eccellenza, riconosciuto e tutelato dall’articolo 9 della costituzione, dall’articolo 5 della Convenzione e europea del Paesaggio oltre che dal Codice dei beni culturali e del paesaggio 137/2002. Siamo tutto certi che i Deputati sardi sapranno effettuare lo stesso lavoro di tessitura dei Senatori per coinvolgere l’intera Camera affinché si acceleri la possibilità che gli abitanti di tutte le isole possano avere le stesse opportunità degli altri cittadini e cittadine italiani/e come vuole la Costituzione. L’augurio è che con l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, ultimato il suo iter, in tempi brevi si possa scrivere una pagina di storia e di costruzione di paesaggio e di futuro.
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