La grande musica su tutto [di Franco Masala]
Tutto sembrava remare contro: il sabato in mezzo ad Epifania e la domenica, l’orario (le 19), il perdurare della pandemia e, non ultimo, l’avversità meteo proprio per l’inizio dello spettacolo. Invece la serata inaugurale 2022 del Teatro Lirico di Cagliari con un concerto fuori abbonamento si è rivelata un successo deciso con un buon pubblico (e anche caloroso) che, se non ha gremito la platea, ha sicuramente riempito buona parte dei posti, soprattutto se confrontato al flop dei concerti autunnali. Merito delle musiche e anche del maestro Hansjörg Albrecht, valente direttore che si è assai bene disimpegnato tra Mozart e Bruckner. Intanto, finalmente non un requiem ma la Krönung-Messe (Messa dell’Incoronazione) in Do maggiore per soli, coro e orchestra K 317, festosa e gioiosa: considerata ormai apocrifa la denominazione derivata da una cerimonia per un santuario austriaco non lontano da Salisburgo, rimane lo splendore di una partitura breve e perfettamente compiuta. Il concorso del coro (istruito da Giovanni Andreoli) e dei solisti hanno impreziosito l’esecuzione con particolare impegno per il soprano Valentina Farcas, ben affiancata dai colleghi: il mezzosoprano Cristina Daletska, il tenore Patrick Grahl, il basso Matthias Winckhler, impegnati anche tutti insieme sia in contrappunto che in omofonia. È seguita la Prima Sinfonia in do minore WAB 101 di Anton Bruckner che vantava un’esecuzione cagliaritana lontanissima e risalente addirittura al 1987. Qui si ritrova un compositore meno grave e serioso del consueto alle prese con un pezzo articolato, basato principalmente su crescendo che trovano la massima espressione nello scherzo e trio del terzo movimento, reso da Albrecht in modo del tutto leggero e aggraziato, e nel focoso finale. Il successo invero caloroso porta a sperare che sia davvero l’alba della rinascita anche per il disciplinato pubblico, tutto munito di mascherina Ffp2 e rigorosamente igienizzato. Si sono rivisti anche diversi abbonati “storici” e chissà che il buon avvio non sia foriero di un’assiduità continua e partecipe. *foto di Priamo Tolu ©
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