Se convivono conoscenza ed emozioni [di Maria Antonietta Mongiu]
L’Unione Sarda 5 ottobre 2023. La città in pillole. Chi frequenta i musei lo sa. Cosa? Che la storia delle genealogie che li abitano rende più colti? Assolutamente sì. Ma pure che il museo allevia da stress e ansie, aspetto fondativo. Aristocrazie e borghesie europee lo sapevano quando inventarono il Gran Tour in Italia. Goethe lo mise per iscritto. Fece uno straordinario resoconto del suo Italienische Reise (Viaggio in Italia) dal 3 settembre 1786 al 18 giugno 1788. Il primo volume del soggiorno vide la luce nel 1813 e il secondo nel 1817; un terzo, nel 1829. Da leggere per imparare a descrivere i luoghi ma anche a riconoscerli come fondamentali per l’equilibrio psicofisico. Vi si insiste sull’effetto ristorativo che diventa urgenza nel romanzo “Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister” con l’irraggiungibile quanto semplice motto “Conosci il paese dove fioriscono i limoni?”. Che trauma se Goethe vedesse la Sicilia, ormai, sconfinata selva di pale eoliche, figlie delle mafie del vento. Sic dixit Sbarbi al Teatro Massimo, paventando identico esito in Sardegna. L’effetto curativo/eirenico, ragione del Gran Tour, includeva luoghi significanti l’esistenza dell’uomo nel mondo. Più tardi Heidegger scriverà che “la relazione di uomo e spazio non è null’altro che l’abitare pensato nella sua essenza” e che l’uomo sulla terra è l’adesse (da ad sum) in luoghi e cose, lontano da crisi di presenza e spaesamento. Questi, sarebbero stati incombenti con l’affacciarsi della modernità e già si preannunciavano se il Gran Tour incluse il poter accedere in ogni possibile Kunstkammer (Gabinetto d’arte) che regnanti e, persino, l’ultimo arricchito, assumevano a infrastruttura per il piacere di occhi e mente. Mirabilia che da privatissimo piacere assurgono a collettivo godimento con la nascita del museo come luogo pubblico. Quello di Cagliari fu aperto al pubblico, tra i primi in Italia, nel 1805 con traiettorie pedagogiche. Avanzate ricerche raccontano che i musei, oggi, sono tra i luoghi sociali, massimamente, referenti di benessere, dagli Usa all’Italia, a partire dal Progetto ASBA (Anxiety, Stress, Brain-friendly museum Approach). Si tratta di studi sulla promozione del benessere nei contesti museali. Molte le Università coinvolte nel gruppo di ricerca CARS (Cognitive, Affective Research Studies). Chi si sia recato domenica mattina in Cittadella dei Musei con altre 600 persone, bambini compresi, ha visitato il Museo ed è stato parte attiva dei concerti di Euterpe. Processi cognitivi ed emozioni, finalmente, convivono. |