Il burden sharing delle energie rinnovabili [di Giuseppe Biggio]

La recente bozza di decreto proposta dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin relativo  ai siti idonei, in attuazione al D.Lgs 199/2021, stabilisce – fra le altre cose – anche due punti particolarmente rilevanti:

  • una ulteriore elevazione della soglia finale di potenza – era già stata elevata rispetto al minimo fissato dall’U.E. – generata da impianti FER a carico dell’Italia per l’obiettivo intermedio del 2030. Portando così da 72 Gw a 80 Gw il contributo globale dell’Italia alla transizione energetica;
  • la ripartizione di questi Gw a carico di ciascuna delle varie Regioni italiane e la traiettoria a cadenza annuale di questa ripartizione fino al 2030 (art. 2 Tab A).

Si riporta qui di seguito lo stralcio della tabella di cui sopra:

TABELLA A- RIPARTIZIONE REGIONALE DI POTENZA MINIMA PER ANNO ESPRESSA IN MW

 

Regione

Obiettivi di potenza aggiuntiva [MW]
2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030
Abruzzo 4 65 196 454 640 850 1086 1350 1648 2092
Basilicata 145 204 329 543 748 973 1218 1486 1779 2105
Calabria 45 95 210 549 857 1206 1603 2055 2568 3173
Campania 74 237 569 909 1297 1728 2206 2736 3325 3976
Emilia-Romagna 100 343 860 1288 1851 2504 3263 4143 5164 6330
Friuli-Venezia

Giulia

30 96 321 404 573 772 1006 1280 1603 1960
Lazio 82 305 544 933 1346 1829 2396 3059 3835 4757
Liguria 29 80 122 198 281 382 504 653 834 1059
Lombardia 184 622 1521 1963 2714 3592 4616 5812 7208 8766
Marche 32 110 241 457 679 930 1217 1544 1916 2346
Molise 2 38 59 175 273 383 509 651 812 1003
Piemonte 78 285 851 1098 1541 2053 2645 3330 4121 4991
Puglia 163 507 876 1672 2405 3213 4104 5084 6165 7387
Sardegna 34 175 468 998 1553 2207 2980 3892 4969 6264
Sicilia 144 473 952 1842 2764 3847 5120 6616 8375 10485
Toscana 42 150 359 667 1019 1444 1958 2580 3332 4250
TrAA – Bolzano 11 41 120 139 186 239 298 364 438 515
TrAA – Trento 11 41 108 140 195 258 333 419 520 631

 

Umbria 15 60 135 279 429 609 823 1079 1384 1756
Valle d’ Aosta 1 4 10 27 47 75 112 162 231 328
Veneto 125 413 1088 1373 1889 2483 3164 3947 4847 5828
Totale 1348 4344 9940 16109 23287 31578 41160 52243 65075 80001

 

 

Come si può vedere alla Sardegna vengono assegnati 6,2 Gw di potenza quale obiettivo per il 2030.

Da una lettura anche superficiale si può notare come ci siano forti discrepanze tra i valori e le caratteristiche delle Regioni. Infatti, non c’è una logica che possa legare il valore finale alla dimensione dei territori regionali, né alla loro demografia o ad altre caratteristiche proprie della Regione, ma la linea seguita dal MASE è stata quella di basarsi sulle richieste di allaccio avanzate dalle varie società energetiche nel territorio regionale.

L’effetto di questa ripartizione sul territorio sardo è devastante, se si pensa che allo stato attuale – secondo le fonti Terna – la Sardegna ha una potenza di 2,8 Gw da fonti rinnovabili. Quindi lo stato attuale di scempio del territorio e del paesaggio sardo che è sotto gli occhi di tutti è misurabile e vale appunto 2,8 Gw. Pertanto, il salto da 2,8 a 6,2 Gw rappresenta una compromissione del paesaggio più del doppio di quello attuale e la Sardegna non è in grado di reggere un simile carico.

Allora la domanda che sorge spontanea è: quale dovrebbe essere il criterio equo e sostenibile di ripartizione degli 80 Gw di potenza tra le varie Regioni? Solo un criterio può reggere a questo confronto ed è la proporzionalità alle reali esigenze di energia di ciascuna Regione, ovvero la proporzionalità ai reali consumi.

Così come nel campo ambientale vige il principio che “chi inquina paga”, altrettanto deve valere per la transizione energetica sul carico di potenza da FER: “chi più consuma, più produce”. Quindi bisogna rompere il tabù dell’intoccabilità del “Burden Sharing” (condivisione degli oneri regionali dell’energia) e rimettere in discussione questa ripartizione secondo una proporzionalità equa basata sui reali consumi di ciascuna Regione.

Secondo questa nuova visione della ripartizione degli oneri è particolarmente significativa la seguente simulazione.

Ipotesi ripartizione 80GW in base ai CONSUMI REALI

Regione Produzione da FER (MW)

 

CONSUMI

 

QUOTA %

 

OBIETTIVO (GW)

 

OBIETTIVO RAGGIUNTO?

 

Abruzzo 2206,6 6089,6 2,06 1,65 SI
Basilicata 2093,5 2640,4 0,89 0,71 SI
Calabria 2787,8 5066,5 1,71 1,37 SI
Campania 3463,8 16773 5,67 4,54 NO
Emilia-Romagna 3565,1 27978,4 9,46 7,57 NO
Friuli-Venezia

Giulia

1325,6 9692,2 3,28 2,62 NO
Lazio 2378,1 21321,8 7,21 5,77 NO
Liguria 376,3 6000,8 2,03 1,62 NO
Lombardia 9282,4 65109,1 22,01 17,61 NO
Marche 1534,9 6705,9 2,27 1,81 NO
Molise 726,9 1321,7 0,45 0,,36 SI
Piemonte 5183,8 23440,3 7,92 6,34 NO
Puglia 6391,8 16181,8 5,47 4,38 SI
Sardegna 2817,4 8112,4 2,74 2,19 SI
Sicilia 4110,3 17495,7 5,91 4,73 NO
Toscana 2516,9 18616,9 6,29 5,03 NO
Trentino Alto Adige 4046,3 6679,3 2,26 1,81 SI
Umbria 1149,8 5140,6 1,74 1,39 NO
Valle d’ Aosta 1064,6 951,8 0,32 0,26 SI
Veneto 4032,9 30535,2 10,32 8,26 NO
Totale 61054,8 295853,4 100 80  

In questa simulazione emergono subito alcuni aspetti particolarmente interessanti. Il primo è che la Sardegna dovrebbe contribuire per soli 2,19 Gw al raggiungimento dell’obiettivo del 2030 (a fronte dei 6,2 Gw della bozza di decreto). Il secondo è che la Sardegna, avendo attualmente una produzione di 2,8 Gw da FER (vedi prima colonna della tabella) avrebbe già ampiamente raggiunto l’obiettivo prefissato per il 2030.

Il terzo è che quasi tutte le Regioni del sud – tranne Sicilia e Campania – avrebbero anch’esse raggiunto tale obiettivo, mentre quelle del centro-nord – ad esclusione di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige – dovrebbero contribuire più attivamente. Occorre quindi insistere su questa ripartizione che rappresenta l’unica equa e razionale possibilità di trovare un accordo condivisibile.

Infine, a sostegno di un confronto leale con lo Stato e le altre Regioni, si ricordino altri due fatti particolarmente importanti:

  • Dalle fonti statistiche di Terna si evince che la Sardegna, a partire dall’anno 2000, ha un crescendo di produzione di energia elettrica rispetto ai propri consumi e che ad oggi produce il 40% in più di quanto realmente consumi.
  • La L.R. 3/1948 (Statuto Speciale della Sardegna = legge di rango Costituzionale) ha competenza primaria su produzione e distribuzione di energia.

Pertanto, si può concludere che con queste considerazioni ci siano diversi elementi di forza tali da sostenere con decisione un contraddittorio serrato – ma leale – nel tavolo di confronto Stato Regioni.

*Componente del Comitato scientifico Insularità in Costituzione

 

 

One Comment

  1. Mario Pudhu

    Giustu!
    Totu cussu eólicu e fotovoltàicu ischit solu de aprofitamentu ingiustu e a dónnia modu assurdu, dannosu e de arrefudare!
    Ischit de su matessi vile aprofitamentu de is polígonos militares ca seus unu mesu desertu de gente e ca in s’Istivale is poligonos a provare armamentos e gherras istrobbat e inoghe sigheus a ‘gosare’ de s’agiudu a fàere su desertu!
    Ponendo puru chi su consumu de energia in Sardigna crescat e meda puru, cun su fotovoltàicu in is domos, in is locales pùbblicos e is comunidades energéticas, intanti chi no devastant su logu, iaus a pòdere giare unu contribbutu mannu po su chi serbit a is àteros fora de s’ísula.

Lascia un commento