Lo Zen e l’arte di Rosanna Rossi [di Roberta Vanali

rossi

“Il Tao immaginato come l’incontro, il dialogo tra te e quello che sta davanti; un viaggio dell’interiorità del dipinto. Il Tao rappresenta il momento in cui le forze si placano sul luogo stesso in termini di luce e calore”. Origina dall’equilibrio delle energie contrapposte, dal supremo principio che determina l’armonia universale del cosmo, la serie pittorica work in progress che Rosanna Rossi scandisce con gesto mantrico accostando minuti elementi grafici ripetuti all’infinito. Tra rigore e ordine razionale, l’artista si appropria della luce per modularla con una tensione che corrisponde alla ricerca del sacro, della spiritualità, dello Yin e Yang come flusso vitale e genesi di ogni cosa.

Nella mostra al 2+1 Officinarchitettura di Cagliari intitolata Equinozio, con la curatela di Ines Richter Musso, il colore delle nove grandi opere, scandito ritmicamente e in maniera quasi ossessiva, assume una valenza emozionale che ben si accosta alla ricerca analitica che scaturisce dall’interesse per la natura. Natura fondata sul segno, tradotta aniconicamente con una predominanza della componente geometrica attraverso un rigore progettuale carico di riferimenti simbolici.

La volontà di codificare la luce confluisce in una sorta di ordito a degradare di trasparenze e dissolvenze che rende le grandi superfici delle carte cangianti e fortemente vibranti. Una rigorosa sintesi, tra sentimento e ragione, che conquista una dimensione Zen per catturare l’attenzione e obbligare lo sguardo a percorrere la superficie verticale sino alla fine. E’ l’ordine che scaturisce dal caos in un gioco dinamico – evoluzione dell’ultimo progetto diffuso dell’artista, Rashomon -, e che corrisponde, come tiene a sottolineare, “all’esplicitazione del senso di incertezza, contrapposto all’orizzontalità, rappresentazione di tutto ciò che sta.”

*Critica e curatrice d’arte contemporanea

 

One Comment

  1. Nelle opere presentate nella p e r f o r m a n c e d’arte contemporanea da Rossana Rossi, si scorge la sua matura alchimia artistica, infatti, ora, per l’artista le sue opere non sono solo messaggere di significati e pensieri ma, anche mezzo di conduzione per il fruitore per ritornare verso la madre di tutti, sì, la n a t u r a. L’artista con la sua intelligenza e capacità di arte-fare, trasla le opere dal piano bidimensionale della scontata tela, su moderni variopinti tessuti, che ricordano tappeti d’indiani d’America. Con questi, la Rossi invia il suo comunicare non con fumose nuvole ma, con un codice artistico, composte di copiose movenze d’icone, sì, di segni e colori che appaiano all’occhio impreparato del fruitore ripetitive, invece sono soltanto trasmesse ad alta frequenza, captate solo da menti sincronizzate alla contemporaneità di lettura dell’arte. Ancora, si evince la bellezza di essere condotti da questi inediti tappeti artistici, volanti, nei vari e virtuali ambienti mentali fino al centro dove risiede il segreto enigmatico, l’origine dove l’artista ha insediato il messaggio comunicativo. La virtù e il pregio dell’artista d’arte contemporanea Rossana Rossi, consta che nonostante utilizza segni, materie e modi moderni, per realizzare le sue opere, non dimentica l’appartenenza all’umana gente e alla madre natura, infatti, le sue creazioni non vogliono essere solo capolavori artistici anche e sopratutto comunicazioni significative ai suoi fratelli terreni, affinché costruiamo un migliore mondo.

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