A proposito delle Dichiarazioni programmatiche della Presidente della Regione [di Benedetto Ballero]

Per gentile concessione pubblichiamo il seguente contributo, già edito dal prof. Benedetto Ballero, come Editoriale nell’Unione Sarda (NdR)

****************************

La Presidente della Regione Alessandra Todde con le dichiarazioni programmatiche al Consiglio Regionale ha presentato le priorità per la legislatura, giustamente indicando per la Sardegna, la sanità, i trasporti ed il trinomio ambiente-paesaggio-energie rinnovabili, che va coniugato con la riaffermazione della autonomia speciale e con l’indicazione di un nuovo modello di sviluppo.

Per la Sanità si tratta soprattutto di capacità organizzativa, di efficacia delle scelte e di ampiezza delle risorse, utilizzando anche quelle derivanti dall’avvenuto annullamento della delibera della precedente Giunta, riferita a fantomatici futuri ospedali, investendo ora tutte le risorse disponibili o acquisibili per restituire ai cittadini sardi una aspettativa di assistenza, limitando i viaggi della speranza.

Il problema dei trasporti, invece, non può certo risolversi con la riproposizione di un bando per il trasporto aereo eguale a quello fallimentare precedente, che peraltro era assai lontano anche dalla soluzione che in passato –  pur non essendo mai riuscito a parificare il traporto aereo da e verso la Sardegna al servizio presente nella penisola con i treni veloci – aveva però assicurato la continuità territoriale non solo ai residenti, ma a tutti i passeggeri, senza boicottare il turismo sardo.

L’emergenza oggi ancor più fondamentale, però, è quella di arrestare l’invasione degli impianti eolici e fotovoltaici, in relazione ai quali sono in atto numerosissime iniziative che, sfruttando terreni a basso costo, il vento ed il sole dell’isola, vorrebbero dar vita ad una produzione energetica forse dieci volte superiore alle necessità della Sardegna.

È perciò importante che la Giunta abbia, positivamente, predisposto, una proposta di legge per arginare il fenomeno, prevedendo anche l’urgente approvazione del Piano energetico. Essa, tuttavia, andrebbe integrata con il temporaneo blocco delle autorizzazioni, tenendo anche conto di altre proposte, tra le quali quella del “Comitato Scientifico Insularità in Costituzione”, condivisa da numerosi Comuni dell’isola, che pone anche la necessità dell’aggiornamento del PPR con la sua estensione a tutto il territorio isolano, e con adeguate norme di salvaguardia, analoghe a quelle già sperimentate con leggi regionali precedenti, la n. 45/1989, la n. 8/2004, e la n. 4/2009.

Occorre però modificare con urgenza anche la normativa relativa agli adempimenti per la formazione dei PUC Comunali, in adeguamento al PPR, che non può continuare ad essere unificata se si considera che in Sardegna, su un totale di 377 comuni, solo 26 sono sopra i 10.000 abitanti,  ben 280 sono sotto i tremila abitanti, di cui 128 hanno meno di mille abitanti e 58 sono sotto i 500 abitanti.

Occorre evitare che avvenga con l’eolico come con le servitù militari, che oggi in Sardegna coprono territori pari a 37.374 ettari, che corrispondono a circa il 65% di tutte le servitù militari esistenti in Italia, con la prospettiva che aumentino ulteriormente anche quelle delle aree di servitù a mare, che già superano per superficie quella dell’intera isola.

Quali ulteriori strumenti poter adottare?  Per il principio di insularità “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”. La Costituzione, poi, per le Regioni più svantaggiate, pone l’obbligo dello Stato di un “fondo perequativo” di “risorse aggiuntive”, e di “interventi speciali”; ai sensi dell’art. 13 Statuto Sardo, poi, lo “Stato col concorso della Regione” deve “disporre un piano organico per favorire la rinascita economico e sociale dell’isola”.

Strumenti tutti attivabili, secondo le previsioni costituzionali e Statuarie, per le quali quindi  la Regione può anche pretendere che il Presidente “intervenga al Consiglio dei Ministri” trattandosi di questioni che la riguardano, e “La Giunta Regionale” in presenza di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica” che sia “manifestamente dannoso all’isola, può chiederne la sospensione al Governo” che può provvedervi con decreto legge. Richieste tutte che, ad esempio il noto decreto Draghi sull’eolico, in caso di dissenso col Governo, possono essere attivate con il giudizio della Corte costituzionale

Lascia un commento