Dall’airone all’ironman [di Carla Deplano]

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Per gli amanti delle due ruote, è stata recentemente inaugurata la pista ciclabile che collega l’area di Su Siccu e della Marina di S. Elmo al Parco di Molentargius.  Il percorso si snoda in mezzo alla natura a partire dalla mole del Capannone Nervi, costruito negli anni ’50 sul molo allo sbocco a mare del canale della Palafitta, con le sue caratteristiche volte paraboliche in cemento armato. Prosegue sottopassando le passerelle di collegamento di Monte Mixi a Sant’Elia, un tempo separati dal canale di Terra Maini che riforniva l’acqua ai bacini delle saline ed era funzionale al trasporto del sale. Le protezioni laterali delle passerelle sono state pensate nel 1990 da Rosanna Rossi e Tonino Casula con effetti percettivi vibranti attraverso scansioni ritmiche diversificate e la sagomatura ad onda della rete di pannelli triangolari d’acciaio alternativamente blu e celesti.

 La pista ciclabile termina all’ingresso della città del sale edificata tra il 1927 ed il 1934 su disegno dell’ingegnere e allora direttore delle Saline Vincenzo Marchi. Il più grande sistema di archeologia industriale finalizzato all’estrazione e alla produzione del sale consta di un insediamento unitario con residenze, servizi e stabilimenti industriali, canali e vasche che connotano il vasto territorio compreso tra Cagliari e Quartu S. Elena, a ridosso della fascia costiera del Poetto.

Considerato tra le aree umide di primaria importanza a livello internazionale, il Parco di Molentargius condensa valori storici, ambientali, architettonici e sociali sedimentati nei secoli in una sintesi affascinante più unica che rara ed è classificato come Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale conformemente alle direttive dell’Unione europea, nonché Zona umida di importanza internazionale ai sensi della più recente Convenzione di Ramsar. Accanto ai criteri di funzionalità, nella città del sale appare evidente l’omogeneità del disegno progettuale e di uno stile caratterizzato dall’uso ridondante del mattone rosso faccia a vista e dalle cancellate Déco. Un repertorio decorativo eclettico accoglie le istanze degli stilemi architettonici ottocenteschi e delle esperienze razionaliste del Novecento, spaziando dal Neoromanico e Neogotico al Liberty all’Art Déco, secondo la moda in voga presso i villaggi operai dell’Italia settentrionale e quelli industriali e minerari edificati in altre zone della Sardegna.

Al termine della nostra pista ciclabile ci imbattiamo nella chiesa del SS. Nome di Maria, costruita nel ‘34 per gli abitanti del contiguo villaggio del sale e diventata parrocchiale del quartiere La Palma dal ‘64 al ’79. La chiesa, con il suo campanile a vela e la facciata a capanna col rosone a raggiera cruciforme in asse col portale sormontato da lunetta a tutto sesto, riflette il gusto neomedievale dell’epoca. Affianco, lo spazio-filtro del viale di Ficus retusa immette magicamente nel cuore dell’insediamento residenziale dei dipendenti delle Saline, caratterizzato da cinque fabbricati medievaleggianti simmetrici dai volumi semplici, i tetti a padiglione, le aperture a sesto ribassato e decorazioni Liberty, che affacciano su una corte verde secondo lo schema del tipico square inglese delle città-giardino.

Accanto al viale alberato, campeggia la palazzina della direzione delle Saline di Stato, costruita negli anni ’30 conformemente al gusto neomedievale che contempla la bicromia dei materiali, il basamento in finto bugnato, cornicione e cornice marcapiano. Sul lato opposto del viale della Palma, oltre il ponte della dogana, si affaccia l’officina per la manutenzione delle locomotive con le finestre ad arco di cerchio su superfici ad intonaco scandite da paraste e due portali a sesto ribassato e oculo nel timpano.

Affianco si accede alla sede del Dopolavoro inaugurato nel ’32, caratterizzato da paraste di finto bugnato che scandiscono le proporzioni laterali leggermente aggettanti, e da cornici, cornicioni e timpani in pieno stile Déco.  La ristrutturazione degli anni ’90 ha comportato l’ampliamento  del palcoscenico della struttura, attualmente attiva e popolarmente nota come Teatro delle Saline.

Proseguendo lungo il viale della Palma, l’abitazione del custode col suo caratteristico spigolo ad andamento curvilineo tipico dell’architettura moderna si distingue dai fabbricati industriali coevi, contraddistinti da apparati formali di ispirazione classicista.

Alla nostra destra, proseguendo lungo la strada di accesso al compendio dello stagno di Molentargius e delle saline di Stato, troviamo l’edificio dei Sali Scelti funzionale alla purificazione del sale per usi alimentari, ora sede della direzione del Parco Molentargius Saline.Non lontano, superando il ponte Secchi, si scorgono le semplici volumetrie dell’impianto del bromo che, prive di apparati decorativi, connotano nondimeno il paesaggio con le sagome longilinee del silos e della ciminiera in cotto.

Lungo il canale che collega le saline di Quartu a Molentargius si trova l’idrovora del Rollone con la centralina elettrica con tre finestre a sesto ribassato rinserrate da margini in finto bugnato e cornicione aggettante, che un tempo immetteva ed estraeva l’acqua dalle saline della spiaggia del Poetto lungo il canale principale.

Per un momento lavoriamo un po’ di fantasia e pensiamo all’attività estrattiva ai tempi dei Fenici e dei Romani o dei Vittorini di Marsiglia: zanzare permettendo, immaginiamo la meraviglia di una spiaggia di undici chilometri di sabbia candida e fine come il borotalco chiusa dalle dune a ridosso dei pini marittimi piegati dal maestrale e prospicienti un sistema lagunare che si perde a vista d’occhio in mezzo a piramidi di sale.

E ora torniamo a noi: dopo il birdwatching d’obbligo nel parco di Molentargius Saline concludiamo il percorso di triathlon al Poetto con una camminata sul lungomare e una nuotata, in perfetto stile ironman. Buona passeggiata a tutti.

 

4 Comments

  1. Bartolomeo

    In questo bel percorso che si snoda in mezzo alla natura e a diversi monumenti, sono presenti per gli amanti delle due ruote e non dei punti di ristoro per reintegrare il sudore perduto? e soprattutto in quanti km si snoda?
    Mi piacerebbe provarlo.

  2. carla deplano

    L’area si estende per 1600 ettari e offre itinerari differenziati, per cui puoi calibrare il percorso a tua discrezione lungo i canali o verso le zone più interne. La prima uscita per il Poetto è dopo l’idrovora del Rollone e porta all’altezza dell’ospedale Marino nuovo, mentre l’altra sul viale Colombo sbuca all’inizio del tratto di strada che taglia la laguna e si conclude di fronte alla Bussola. Ma si può sempre ritornare all’ingresso delle Saline ed imboccare la pista ciclabile per Su Siccu. In genere quando si esce in bicicletta ci si porta dietro una borraccia, ma se si è a corto di acqua si può sempre fare riferimento al bar del tennis club delle Saline (che non è caro come altri …). Buon giro!

  3. Maria Luisa Vargiu

    Pregevole pezzo. Se si volesse godere dall’ alto della bellezza dell’ insieme ” Molentargius , Saline , Poetto e Città dei Colli “, una piacevole salita a piedi, meno su due ruote , verso la ” sella ” del Promontorio di S. Elia, sarebbe d’ obbligo ! Bellezza dei luoghi, legata in passato alla sofferenza dei tanti uomini che nei secoli hanno avuto sfortunatamente a che fare con la produzione del sale : dagli schiavi, tra i quali numerosi cristiani , del periodo romano ai forzati del Bagno Penale, destinati al lavoro che … bruciava vivi. Bellezza dei paesaggi quindi, con bellezza e ricchezza immensa di flora e di fauna oggi non più consistente come nel passato anche recente . Specie viventi, sempre utili alla Natura e alla vista di chi le apprezza e le studia , ma non tutte vistose. Moltissime sono piccole, sono insignificanti, sconosciute ai più. Alcune sono rare, altre uniche, tante forse ancora da scoprire. Il tema della protezione e della salvaguardia degli ambienti fragili , con presenza umana crescente , dove queste vivono, è impellente , è spinoso …, meglio per oggi gioire della Resistenza, della Liberazione , della Festa !

  4. Bartolomeo

    grazie per i suggerimenti, appena possibile proverò a farne un tratto di corsa a piedi.

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