L’uomo come…… capitale umano! [di Gavino Dettori]
Sarebbe una considerazione normale per il progresso, quale presupposto per lo sviluppo dell’umanità. La conoscenza diffusa, la consapevolezza di ogni individuo di poter contribuire alla pari con gli altri, alla crescita e allo sviluppo della società in cui vive, il sentirsi coprotagonista di un progetto di vita, sprigionerebbe energie e creatività inaspettate in ogni cittadino. Ma ohimè , il sistema di governo del mondo, politico ed economico, non sembra privilegiare la crescita collettiva, intellettiva e umana dell’individuo. Tutto basato sulla legge del massimo profitto con il minimo dispendio di investimenti, anche l’intelligenza umana viene quantitativamente misurata e sviluppata in termini strettamente necessari a garantire lo sviluppo economico ed i profitti delle classi dominanti in quel momento e contesto, garantendo la concentrazione del benessere nelle mani di pochi, e contenendo il benessere generale tale da controllarne la moderata godibilità; in ogni caso tutto funzionale al mercato e all’accumulazione del capitale economico-finanziario. Diversamente non si spiegherebbe come parte della quantità di risorse prodotte, pur sufficienti a soddisfare le esigenze dell’umanità, non sono distribuite, ma distrutte per non compromettere la concorrenza e abbassare i prezzi del mercato. Sebbene la nostra scuola sia stata sostenuta in vita dal corpo docente che, svolgendo una funzione singolare nel seno della società, non può sfuggire all’impegno che è anche di educatore ed in quanto tale anche maestro, questi non potrà vedere riconosciuto il proprio lavoro, se continua a lavorare isolatamente ( in una scuola di massa), seppur con meritevoli iniziative e proprie profonde conoscenze della materia. Bisognerà certamente inventarsi nuovi metodi didattici, forse anche nuovi modelli strutturali e funzionali del fabbricato scuola, ma in primis, dopo la necessaria competenza e conoscenza del docente, è indispensabile anche il coordinamento dei docenti, con progetti a livello d’istituto e anche con il coordinamento fattuale e concreto del Consiglio di classe. Purtroppo oggi i Consigli di classe sono completamente svuotati delle loro funzioni, sebbene le contengano. Per questo bisogna rendere le norme più rigorose e cogenti nella loro applicazione. La buona valutazione del rendimento della classe, costituisce anche il buon giudizio del corpo docente. Iniziamo dal basso, con uno strumento che già abbiamo ma che bisogna rendere fattivo con l’impegno serio dei docenti, che solo così possono oggi riscattare la loro professionalità, sempre più scaduta, per contribuire a risollevare le sorti della scuola, motivo e orgoglio del lavoro di ogni rispettabile maestro. Seppelliamo, nella scuola, il moto : chi meno si impegna avrà meno riconoscimento economico. Seppelliamo questa rincorsa all’incentivo per il merito: nella scuola non ci deve essere un docente che non sia meritevole, perché non manipola oggetti che possono essere riparati o ricostruiti se vengono male. Nelle mani del maestro, che insegna l’apprendimento con il gioco e la manipolazione, nelle mani del docente c’è la responsabilità della formazione dell’uomo, di quell’uomo che vorremo a sua volta costruttore del suo avvenire in armonia con gli altri…..
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