Premio Babel. La pittura: Un anno di ricerca [di Redazione]
E’ trascorso esattamente un anno dall’inaugurazione della mostra dei vincitori del Premio Babel – concorso itinerante per giovani artisti finalizzato alla promozione e alla valorizzazione dell’arte contemporanea sul territorio sardo che ha fatto tappa al Ghetto di Cagliari, alla Pinacoteca Carlo Contini a Oristano, alla Stazione dell’Arte a Ulassai e al Tribu Museo Ciusa di Nuoro – e la mostra che vi presentiamo è il risultato dell’evoluzione espressiva dei selezionati della sezione pittura. Le opere, realizzate ad hoc per lo spazio espositivo, sono tutte di grandi dimensioni e riassumono i tratti distintivi del personale linguaggio di ognuno degli artisti. Valentino Bardino si serve di scorci di paesaggi, dove in primo piano campeggiano tralicci e gru, per inscenare architetture rigorosamente geometrizzanti su sfondi stesi per campiture piatte, che rendono più evidente la bidimensionalità della rappresentazione. Mentre Silvia Mei spontanea e allo stesso tempo spietata, esprime un’innocenza infantile che attinge al Primitivismo e all’Art Brut per sviscerare l’animalità repressa e il decadimento fisico e psichico insito nell’esistenza umana ed esorcizzare conflitti interiori e incubi. Analizza la condizione umana per un ritorno a forme primigenie, Valerio Porru attraverso un immaginario altamente visionario, in vorticoso caos che giunge alla dissoluzione formale e materica per dare spazio al gesto pittorico. Massimiliano Rausa protende, invece, verso la ricerca di un’estetica dualistica che affronta il tema della congiunzione e del viaggio, inteso come spostamento della percezione, dalla cui riflessione scaturiscono inquietanti esseri ibridi che fluttuano in una dimensione surreale e senza tempo. Da venerdì 21 giugno alle 19, il Temporary Storing (via XXIX Novembre n. 3/5), sede della Fondazione per l’Arte Bartoli Felter, ospiterà la mostra “PREMIO BABEL – LA PITTURA. Un anno di ricerca”, a cura di Roberta Vanali ed Efisio Carbone, fino al 3 luglio. * Opera di Massimiliano Rausa
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