Alcoa annuncia la chiusura definitiva di Portovesme [La Repubblica.it]

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Milano 25/08/2014. – Nota del colosso americano dell’alluminio: “Le ragioni che anno reso la fonderia” sarda non competitiva nel 2012 “purtroppo non sono cambiate”. L’azienda Usa conferma “gli impegni con i dipendenti”, attesi oneri per 180 milioni di dollari nel trimestre.
L’Alcoa chiuderà l’impianto di Portovesme, in provincia di Carbonia-Iglesias. E’ quanto si legge in una nota ufficiale della società americana. La chiusura definitiva dell’impianto, è dovuta, si legge nel comunicato, all’alto costo di produzione dell’alluminio.

Il gruppo a stelle e strisce spiega che “la fonderia di Portovesme, nel 2012, venne chiusa perché aveva uno dei più alti costi di produzione nel sistema Alcoa, ed aveva limitate prospettive per diventare competitivo”. “Le ragioni fondamentali che hanno reso la fonderia di Portovesme non competitiva, purtroppo, non sono cambiate” da allora, ha detto Bob Wilt, presidente di Alcoa Primary Products, motivando l’odierno addio all’impianto. “Continueremo a rispettare gli impegni assunti per i nostri dipendenti e i nostri stakeholder, in buona fede, come abbiamo sempre fatto” ha aggiunto.

Alcoa, società quotata a Wall Street, comunica inoltre che la chiusura dell’impianto in Sardegna ridurrà la capacità di fusione globale di Alcoa di 150.000 tonnellate annue, e che quindi scenderà a 3,6 milioni di tonnellate.

Alcoa spiega ancora la nota, si è impegnata con Governo ed enti locali a fornire sostegno finanziario sociale, insieme a servizi di reimpiego per i dipendenti. La chiusura è in linea con la strategia di Alcoa per creare una business commodity a livello globale competitiva. Il totale oneri degli di ristrutturazione nel terzo trimestre 2014 a seguito della chiusura di Portovesme dovrebbero essere tra i 170 milioni dollari e 180 milioni dollari al netto delle imposte, ovvero tra 0,14 e 0,15 dollari per azione, di cui circa il 60 per cento è non-cash.

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