A Buggerru il 4-5 settembre 2014 per ricordare [di Maria Antonietta Mongiu]
A percorrere i luoghi minerari tra Montevecchio, Arbus, Buggerru, Ingurtosu, Carbonia, Iglesias si provano sentimenti contrastanti. La bellezza dei manufatti concentrato di architetture, un unicum in Europa, e di grandiosità di impianti e paesaggio suscita struggimento. La contestuale percezione di abbandono e di desertificazione suscita desolazione. Qualche ingresso in più in questo o quel manufatto non elimina la dominante che è l’incapacità di continuare ad abitare tanta densità di passato e l’assenza di lavoro come dimensione e orizzonte dell’oggi. E’ evidente che il lavoro non può essere più quello minerario dalla storia millenaria ma può derivare dal restauro e manutenzione dei luoghi e dal riconosciuto loro valore. Ma siamo certi che ciò stia avvenendo? E siamo così sicuri che la gestione attuale sia la migliore possibile? Io non credo che stia accadendo in forme ottimali come accade in Europa che non possiede la densità storico- ambientale di questo territorio e la bellezza delle architetture minerarie sotterranee e fuori terra. Nei decenni sui luoghi minerari c’è stato uno tale spreco di risorse che verrebbe voglia prima di tutto di fare i conti in tasca alla galassia di enti e soggetti che hanno dissipato non solo risorse economiche ma anche luoghi, manufatti, archivi, memorie. Di recente la stampa sarda ha iniziato ad occuparsene e va detto che il tema merita di essere approfondito a partire dal fatto che luoghi storici sono ancora sotto la giurisdizione di enti industriali e non piuttosto culturali. Per tacere delle tante sigle e della incompetenza di tanti decisori che impediscono l’ operatività necessaria. Oggi molti manufatti – persino alcuni recuperati con il restauro – sono riprecipitati nella fatiscenza. Ritornano alla mente le parole di Quintino Sella – deputato e ingegnere minerario – che visitò il Distretto minerario della Sardegna e redasse la Relazione nel 1871 – la prima delle tante – a cui si deve l’evidenza delle condizioni intollerabili dei luoghi e delle persone che venivano discriminate in quanto sarde. Quella prima indagine, dopo le rivolte a Nuoro nel 1867 e nel 1868 contro le condizioni di miseria dell’isola e contro la privatizzazione dei beni demaniali, inaugurò la interminabile sequenza di Commissioni d’indagine, di viaggi in luoghi periferici, allora ed oggi, ma ricchi di storia, architetture, memorie e naturalmente di possibilità straordinarie. Nei decenni successivi l’indagine di Quintino Selle le concessioni minerarie portarono nel sulcis- iglesiente e nel guspinese pastori e contadini che si fecero minatori, tecnici ed ingegneri di mezza Europa, avventurieri da ogni dove. Un eldorado in cui conviveva una borghesia che veniva da altrove e un mondo a sé di operai e operaie. Mentre Buggerru si chiamò petite Paris i minatori cercavano una risposta alle condizioni disumane. Gli scioperi per ottenere salari e miglioramento delle condizioni cominciarono ai primi del 1904. Il culmine fu la domenica del 4 settembre quando l’esercitò sparò sulla gente. Fu chiamato l’eccidio di Buggerru. Anche quest’anno a 110 anni si celebrerà l’anniversario il 4 ed il 5 Settembre. Si ricorderanno a Buggerru quei fatti discutendo anche di come riabitare e dare valore ai luoghi in cui si svolsero. PROGRAMMA Le celebrazioni del 4 – 5 settembre 2014 sono dedicate alla memoria dell’eccidio di Buggerru e alla comprensione dei fatti che, 110 anni fa, portarono alla proclamazione del primo sciopero generale in Italia. Durante lo svolgimento delle manifestazioni si avrà modo di discutere delle dure condizioni di lavoro del mondo operaio nel periodo storico Il gruppo locale “Progetto drammaturgia condivisa” proporrà una ricostruzione scenica del tragico episodio in collaborazione col gruppo di animazione diretto dal prof. Gianni Persico. Infine, nella giornata conclusiva, verrà approfondito il tema dell’unione GIOVEDI’ 4 SETTEMBRE ORE 09,00: Celebrazione S.Messa presso la p.zza Morti di Buggerru 1904. ORE 10,30: Commemorazione dell’eccidio e saluto dei rappresentanti ORE 12,30: Pausa pranzo presso ristoranti convenzionati. ORE 16,00: Incontro-dibattito c/o la sala convegni ex Centrale Elettrica. ORE 19,00: Spettacolo teatrale “La cantata, 4 settembre 1904” VENERDI 5 SETTEMBRE Dibattito: “L’economia della cultura – Sviluppo integrato del territorio” M.A. MONGIU Presidente regionale FAI (fondo ambiente italiano) ORE 21,30: Spettacolo teatrale della compagnia “L’Effimero Meraviglioso” |