Biblioteche (II) [di Franco Masala]
Immaginiamo un lungo, alto e vasto ambiente completamente foderato di legno. Una scaffalatura a più ripiani con un ballatoio sporgente che percorre tutti e tre i lati, sostenuto da mensole con eleganti volute rococò. E, ancora, libri e libri antichi – manuali, trattati, classici, testi rari – che fanno parte del patrimonio storico della Biblioteca Universitaria di Cagliari. E’ la bella Sala settecentesca voluta nel 1785, come indica l’iscrizione in lettere dorate, da Vittorio Amedeo III, re di Sardegna, che ne diede i regolamenti. Un luogo prestigioso e pieno di fascino che oggi è anche sede di presentazioni di libri o di concerti musicali sotto l’occhio vigile del busto di Giuseppe Manno che campeggia in fondo, davanti alla grande finestra. Oltre a 6.000 manoscritti, 236 incunaboli e più di 5.000 cinquecentine la Biblioteca conserva importanti fondi librari appartenuti ai Gesuiti o a illustri eruditi come Monserrato Rossellò e Ludovico Baylle. Il Gabinetto delle Stampe, istituito nel 1946, è intitolato all’artista cagliaritana Anna Marongiu Pernis (1907-1941) e custodisce numerosissime incisioni e stampe prevalentemente di artisti sardi del Novecento in una collezione continuamente arricchita. Funziona anche un laboratorio di restauro dei libri mentre l’ex cappella del Seminario Tridentino (funzione per la quale fu realizzato l’edificio settecentesco affiancato dall’Università) dà ospitalità a interessanti mostre temporanee in un bell’ambiente voltato a botte e affrescato. Per la verità, per espandersi e ingrandirsi la Biblioteca Universitaria – forte ormai di più di 800.000 volumi – avrebbe dovuto acquisire la Caserma Monte Grappa, già sede del Distretto Militare nel largo Carlo Felice, che, invece, deve diventare la sede della Direzione regionale dei Beni culturali e paesaggistici. Era stata già affissa la targa con l’indicazione della Biblioteca, ora rimossa, ma all’istituto librario è destinato uno spazio decisamente più limitato, come deposito, in un sottopiano con accesso da via Baylle. Un’occasione perduta per potenziare una delle più importanti istituzioni storiche della città. Si può leggere il precedente articolo in http://www.sardegnasoprattutto.com/archives/4032 |