Piazza San Cosimo: la forza dei corpi santi [di Roberto Manno]

chiesa

Pubblichiamo l’intervento letto da Roberto Manno in piazza san Cosimo in occasione della FAIMARATHON Cagliari… tra bianchi colli e piazze svoltasi a Cagliari domenica 12 ottobre un percorso che ha coinvolto 10 piazze della città ed un centinaio di accademici, studiosi, professionisti, intellettuali, artisti che si sono prestati a fare i “ciceroni speciali” per spiegare la bellezza della città del sole (NdR).

La piazza san Cosimo è indissolubilmente legata alla Basilica di San Saturnino, il più importante edificio cristiano della Sardegna sorto sulla tomba del martire Saturnino, ucciso nel 304 d.C. Due i luoghi del santo: quello del martirio vero e proprio, alla periferia della città romana, oggi viale Regina Margherita e quello della sepoltura, su cui sorse la chiesa che il vescovo Fulgenzio vide agli inizi del VI secolo.

La struttura con cupola fa parte di un edificio costruito alla metà del secolo VII, mentre quattro secoli dopo l’edificio divenne chiesa di un monastero benedettino. Agli inizi del XII secolo risale l’attuale ingresso e il braccio ad est.

La Basilica ha vissuto alcuni dei momenti più drammatici nella storia di Cagliari: l’assedio aragonese nel 1324, l’attacco francese del 1793 e i bombardamenti del 1943. Uno degli episodi più rilevanti fu la campagna di ricerca compiuta a partire dal 1614 per ritrovare il sepolcro di san Saturnino; in quella occasione si scoprirono mausolei funerari, sarcofagi, semplici tombe nella terra ed altre coperte di mosaici. Tra queste anche quella del vescovo Lucifero (sec. IV d.C.), sulla quale fu eretta la chiesa barocca.

La Basilica rimase periferica sino agli inizi del ‘900, quando sorsero nuove strade là dove erano sentieri campestri e la piccola piazza fu intitolata ai santi Cosma e Damiano. Nel ‘700, infatti, il culto dei due fratelli medici si era sovrapposto a quello di Saturnino, finendo, in qualche momento, per oscurarlo. A definire la piazza le officine della Scuola Industriale e la chiesa di san Lucifero, oltre alla Casa del clero e all’oratorio parrocchiale.

Dopo la seconda guerra mondiale la piazza ospitò sporadicamente manifestazioni a carattere cittadino, il tendone del circo, alcuni comizi politici. Il suo uso come parcheggio disordinato è ancora un ricordo vivo, cessato nel 1997 con l’attuale sistemazione a luogo di aggregazione per il quartiere e per la città intera.

 

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