Nel 2015 a Sedilo il 19° incontro internazionale dell’Associazione Rally matematico [di Umberto Cocco]
Si è concluso a Siena domenica il 18° incontro internazionale dell’Associazione Rally matematico transalpino, e l’anno prossimo tocca alla Sardegna organizzare il 19°, e in Sardegna a Sedilo ospitare gli almeno 120 docenti di molti paesi d’Europa che vi partecipano. L’associazione ha vent’anni, le prime esperienze nel ginnasio cantonale di Neuchatel: obiettivo, la risoluzione di problemi per migliorare l’apprendimento e l’insegnamento della matematica. Rispetto alle altre gare, introduce il metodo delle prove non individuali ma di gruppo, di classe, e comincia dalla scuola primaria. Ora fanno parte del circuito più di 4.000 classi, dalle primarie alle scuole superiori, dalla Francia al Belgio, da Praga alla Svizzera, con sezioni in Argentina e in Algeria. La sezione di Cagliari è una delle più attive dal 1997, il centro nella facoltà di Matematica, da dove proviene una delle fondatrici del movimento, attuale coordinatrice internazionale, Lucia Grugnetti. Più volte ospiti a Sedilo del coordinatore della sezione sarda dell’associazione, Sandro Deplano, sono entrati in contatto con l’amministrazione comunale che li ha sostenuti senza spendere un euro (a proposito di quanto costa la cultura…), e invitati a coinvolgere le scuole del paese e del territorio: l’hanno fatto con così grande dedizione che le scuole di Sedilo e di Ghilarza hanno vinto il rally regionale l’anno scorso, e raccontano i docenti di quanta gratificazione ne sia venuta ai ragazzi e a loro, di quanto possa incidere questa pratica nel miglioramento delle risposte ai quesiti di OCSE PISA sulla base dei quali si determina la capacità degli studenti di apprendere e di risolvere problemi, e dove come si sa la Sardegna è messa di nuovo male, molto male. Hanno invitato il sindaco a Siena e ci sono andato volentieri, e ho detto loro, ai cento docenti dell’ultima sessione plenaria che stavano assistendo alla presentazione di Sedilo fatta dalla delegazione di Cagliari (le professoresse Maria Polo, Sofia Pusceddu, Lucia Palmas), che troveranno un paese accogliente, di ricche e profonde tradizioni popolari, di comuni passioni con Siena (ho ricordato che un sedilese ha vinto otto Palii di Siena, e due cavalli nati e allevati a Sedilo ne hanno vinto quattro). Ma che sono i nostri paesi a rischio, e dieci ragazzi sui venti che sono usciti dalle medie l’anno scorso nel mio paese sono già stati espulsi dalla scuola. Che la Sardegna è l’ultima regione d’Europa nella graduatoria sui giovani fra i 18 e i 24 anni con la sola licenza media: è la peggiore regione d’Italia nel 2013, ben 26 giovani di quell’età hanno appunto solo la licenza media e non sono più in formazione. La Danimarca, la Germania, la Francia, hanno meno di 10 giovani con così bassi livelli di istruzione. Ho detto che non solo in Sardegna forse oggi si possono perdere le elezioni perché un’amministrazione può venire accusata di occuparsi troppo di cultura, della biblioteca, delle scuole, e poco di quel che conta, il pane, il lavoro, intendendo per pane e lavoro cantieri di occupazione assistenziali, cantieri per marciapiede, pulizia delle strade, potature, ma prima di tutto il povero assegno dei servizi sociali. Ma la verità è che è l’ignoranza che costa, per ricordare il titolo di un libro recente (Giovanni Solimine, “Senza sapere. Il costo dell’ignoranza in Italia“. Laterza 2014). Costerà assistere fra non molti anni immagino almeno una parte di quei 10 ragazzi espulsi dalla scuola, e che busseranno alle porte del comune magari per chiedere (come già succede) già a vent’anni di essere iscritti alle liste delle estreme povertà. Magari alcuni dei 10 diventeranno dei geni dell’impresa e eroi del lavoro, ma insomma non succede troppo spesso, come è assai raro che un ragazzo che si è almeno diplomato bussi alle porte delle estreme povertà, anche quando ha bisogno ha comunque una maggiore fiducia in se stesso persino nei tempi di crisi profonda e di disoccupazione generalizzata che stiamo vivendo. Costerà avere una classe dirigente locale incolta e descolarizzata, costano già gli atti di teppismo e costa la rete di assistenza che il comune continua a stendere per aiutare le famiglie a fare fronte al disagio. Un solo ragazzo difficile aiutato a frequentare una scuola lontano da casa costa in un anno al comune più del doppio della spesa per la biblioteca, personale e libri compresi. C’entra tutto questo con un raduno di docenti di matematica? C’entra moltissimo, conterà moltissimo che per qualche giorno un docente o una docente abitino a casa di una famiglia con figli, e anche se nessuno conosce scorciatoie alla fatica e ai tempi lunghi dello studio e della formazione, un libro, un incontro, possono cambiare la vita di una persona: così può accadere che una famiglia recuperi il senso della gerarchia delle cose e capisca che è bello mandare i figli a scuola, che è apertura di prospettive, che un docente dell’antipatica matematica ha un bello sguardo sereno e profondo, che gioca con i numeri, prepara esercizi con gioia e fa giocare i ragazzi in contesti collettivi che possono rivelare improvvisamente un talento, svelare un’abilità, accendere una passione. Chi prova anche solo a passare qualche ora ad Oxford capisce cos’è lo studio, la bellezza di un contesto che lo incoraggia, lo culla, lo coltiva. Ho detto a Siena perché lo penso e lo misuro a Sedilo che anche le nostre tradizioni sono in pericolo, che se non ci si innesteranno cultura e istruzione e capacità di elaborazione fatta con gli strumenti della modernità la tradizione diventa involucro vuoto, feticcio, folclore, e la retorica che le danza attorno non basterà a salvarla, e ne è anzi il funerale. Così li ho ringraziati tutti di avere accettato la proposta di venire a Sedilo a fine ottobre del 2015; verranno a spese loro in un paese dell’interno. Possibile che soffriranno qualche disagio, possibile che abbiano da prendere qualche cosa dal nostro ambiente nelle poche ore di svago dopo i seminari, sicuro che lasceranno traccia del loro passaggio, in fondo la storia dei nostri paesi è fatta di episodi. *SINDACO di Sedilo
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Bellissimo articolo, quello di Umberto, che si propone di mettere in primo piano e di di portare al centro della Sardegna, a Sedilo, un appuntamento che io ritengo importantissimo, l’incontro internazionale dell’Associazione Rally matematico transalpino. Una manifestazione che mette in evidenza l’importanza della cultura, dell’approfondimento delle materie scientifiche e della matematica e comunque di tutto ciò che è cultura, progresso , innovazione e che permetterà ai nostri ragazzi di progredire, di formarsi, di costruire e di far si che NON ” busseranno alle porte del comune magari per chiedere (come già succede) già a vent’anni di essere iscritti alle liste delle estreme povertà”. Purtroppo la Sardegna ha un grosso handicap, quello economico, quello della carenza cronica di lavoro, quello della incipiente disoccupazione, della precarietà, degli scarsi mezzi che condizionano molto la possibilità di studiare e di affrontare percorsi di eccellenza a molti dei nostri giovani. Un problema che era stato affrontato da Renato Soru da Presidente della Regione, assieme alla giunta, quando avevano istituito e finanziato degli aiuti per i ragazzi che studiavano fuori dalla Sardegna (contributi fitto casa) e per gli studenti meritevoli (assegno di merito). Purtroppo con la giunta Capellacci questi aiuti sono andati via via diminuendo sino all’azzeramento a fine mandato amministrativo. Il programma elettorale dell’attuale Presidente Pigliaru sembrava tenere nella giusta considerazione le esigenze, anche finanziarie dello studio e della istruzione, ma, a giudicare da quello che stà accadendo così non è stato: complice “la crisi economica” e “il patto di stabilità” non sono stati erogati molti dei contributi già concessi (con graduatorie definitive approvate) e, sopratutto, non sono stati neanche pubblicati i bandi relativi alla nuova annualità 2014/2015. Morale della favola: i discorsi sono belli, ma i fatti li contraddicono.